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In Italia quasi il 16% dei bambini vivono in condizioni di povertà relativa

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Il nuovo Rapporto UNICEF “Misurare la povertà tra bambini e adolescenti” realizzato dal Centro di Ricerca Innocenti, appena reso pubblico, dichiara dati sconcertanti. Trenta milioni di bambini di 35 paesi tra i più ricchi nel mondo vivono in povertà. Nell’Unione Europea (cui sono stati aggiunti Norvegia e Finlandia) a circa 13 milioni di bambini e adolescenti mancano gli elementi di base necessari al loro sviluppo.
In Italia, paese tra i quindici più ricchi in Europa, il 15,9 % dei bambini e degli adolescenti tra 0 e 17 anni vive in una condizione di povertà relativa il che di fatto colloca il paese al 32° posto su 35. I dati nello specifico sono ancora più agghiaccianti e questi sono solo alcuni tra quelli indicati rapporto:
– il 2,5% dei bambini italiani non può permettersi frutta e verdura fresche ogni giorno,
– l’1,2% dei bambini italiani, non può permettersi tre pasti al giorno,
– il 6% non può permettersi l’acquisto di libri adatti all’età e al livello di conoscenza,
– il 12,2% non può permettersi di frequentare attività ricreative regolari come nuotare o suonare uno strumento musicale,
– il 4,6% non può neppure permettersi giochi in casa.
“I dati sottolineano che troppi bambini ed adolescenti continuano a non avere accesso a beni o servizi di base necessari al proprio sviluppo in paesi che hanno tutti mezzi per fornire loro la possibilità di un completo sviluppo di determinazione” ha dichiarato Gordon Alexander, direttore del Centro di Ricerca dell’Unicef ”il rapporto ha anche mostrato che altri paesi hanno lavorato bene grazie ai sistemi di protezione sociale.
Il rischio è che con la crisi attuale , la conseguenza di eventuali decisioni sbagliate saranno visibili solo tra molto tempo”.
Il Report sottolinea che anche quando le condizioni economiche sono incerte, investire nella protezione e nello sviluppo dei bambini e degli adolescenti è non solo eticamente corretto, ma anche vantaggioso in termini economici e sociali. Lasciare che i minori crescano in condizioni di povertà comporta svantaggi personali per il bambino e alti costi sociali ed economici futuri in termini di salute e di sicurezza sociale.
“Come presidente provinciale – ha dichiarato Carmen Maffeo -esprimo la stessa preoccupazione di Gordon Alexandre. L’infanzia del nostro territorio, pur fortunata e protetta da situazioni socioeconomiche di maggiore tutela, è soggetta a privazioni che potranno influire sul completo sviluppo dei minori.
Assisto quotidianamente, però, al lavoro e all’impegno degli Enti preposti al sostegno delle famiglie e dei minori in difficoltà e posso affermare che, nonostante il momento di forte criticità che tutto il mondo attraversa, i diritti dei minori sul nostro territorio restano una priorità, un investimento sul futuro.”