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Associazioni

Rione Libertà, la Rete di associazioni e sindacati avvia percorso di “rinascita”

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“Coltivare la dignità” è stato l’invito del Parroco, don Gaetano Papa, durante l’assemblea con i cittadini del Rione Libertà che si è tenuta il 27 ottobre nel salone parrocchiale della S.S. Addolorata. Iniziativa promossa da una rete di associazioni ed organizzazioni: il Sindacato CGIL, l’AUSER Rione Libertà, l’Agesci-Zona Samnium, Federconsumatori, il Sindacato SUNIA, la Parrocchia S.S. Addolorata, la Parrocchia San Modesto e l’associazione Libera contro le mafie.

“Al centro dell’incontro  – scrivono i promotori –  gli annosi problemi del Rione che i cittadini hanno puntualmente denunciato: disagi che durano da decenni, come fabbricati fatiscenti e privi di ascensori, la mancanza di un presidio sanitario, l’assenza di uffici comunali distaccati, la carenza nel settore dei trasporti urbani e la drammatica ricaduta sociale della chiusura di alcune scuole, come giustamente sottolineato dall’intervento di una docente, nonché rappresentate dell’Anpi.

Un Rione da sempre schiavo dell’attesa e delle promesse. Dove la cultura dei diritti è stata spesso mortificata da clientelismo e favoritismi. Abbiamo voluto innanzi tutto ascoltare i cittadini, chi vive sulla propria pelle i disagi denunciati. Abbiamo raccolto una corale protesta per lo stato di abbandono del Rione, assumendoci l’impegno di trasformare la protesta in vertenza.

Questo il senso della Rete, avere una forza collettiva nel sostenere istanze con gli interlocutori delle Istituzione locali. Un’assemblea che diventi luogo permanente di confronto dove insieme progettare le iniziative da mettere in campo.

Così come dichiarato dal Responsabile di Zona dell’Agesci, Simone Razzano, annunciando la nascita di un nuovo gruppo scout, che consentirà il ritorno dello Scoutismo per le strade del Rione. Una proposta educativa rivolta ai ragazzi, volano della cultura del protagonismo, del riscatto, della libertà e della responsabilità. Per una generazione rigenerata, capace di essere cortocircuito e discontinuità. Una generazione che scopra la bellezza del “prendersi cura”.

È stata presentata anche l’attività svolta da tempo dal SUNIA, Sindacato che si occupa degli inquilini e assegnatari delle case “Acer” (le case popolari). Così come l’annuncio dell’apertura di due sportelli dell’associazione di volontariato AUSER, finalizzati all’ascolto ed all’orientamento ai servizi del territorio. Presto sarà operativo lo sportello dell’associazione FEDERCONSUMATORI, che tutela i cittadini in quanto consumatori.

Abbiamo condiviso con l’assemblea l’importanza di un’azione collettiva, dove i diritti non dovranno essere più concessi come favori, o peggio, come un’elemosina. Ma questo necessita di coralità e mobilitazione.

Come detto da un cittadino: “Chi vo’ va, chi nu vo’, mann”. Un’incitazione a non restare seduti, facendo sentire la propria voce, allontanando un radicato senso di sfiducia, soprattutto nei confronti della politica. Infatti è stato fortemente sottolineato come la politica, ciclicamente, in modo strumentale ed irrispettoso, consideri il Rione Libertà come un bancomat elettorale.

Il quartiere vive sulla propria pelle anche la piaga dell’usura, della dipendenza dal gioco d’azzardo e rappresenta anche la più “importante” piazza di spaccio di sostanze stupefacenti.
Ma il Rione Libertà è anche il cuore pulsante della città con i sui ventimila abitanti. La rinascita della nostra città dipenderà anche dalla “rivoluzione” del Rione Libertà, una rivoluzione culturale, per uscire dalla logica “delle telefonate” salva problemi.

Le esigenze dei singoli dovranno divenire vertenze collettive. Se non innescheremo questi meccanismi non saremo mai un popolo libero. Dove ci sono situazioni di povertà, disagio e marginalità, attecchiscono corruzione, ricatto e clientelismo. La Rete avrà un ruolo di facilitatore dei percorsi, con azioni concrete e verificabili; l’impegno è di rincontrarsi per un primo aggiornamento sulle vertenze che la rete avvierà.Questo è il senso autentico di un’antimafia sociale, andando alla radice delle questioni, provando a spezzare catene che per anni hanno causato isolamento e degrado.

Come affermato da Michele Martino, referente provinciale di LIBERA, nell’intervento introduttivo dell’incontro, e ribadito nelle conclusioni da Luciano Valle, segretario generale della CGIL di Benevento, i protagonisti del percorso avviato devono essere i cittadini del Rione. Si opererà anche considerando le iniziative consiliari già in essere.

È stato significativo – prosegue la Rete – condividere anche l’opportunità di poter replicare l’iniziativa anche in altri quartieri della città. È stato accolto con grande attenzione quanto dimostrato da una signora abitante nel quartiere di Capodimonte, appositamente presente in assemblea per manifestare pubblicamente le carenze del suo quartiere. Ogni forma di servizio è assente, da uno sportello di Poste Italiane ad ogni altra forma confortevole per gli abitanti del quartiere. Capodimonte rappresenta oggi la realtà più abbandonata del capoluogo, un vero e proprio dormitorio senza nessuno sguardo verso il futuro. Si respira un asfissiante solitudine.

All’incontro presso il salone della Parrocchia S.S. Addolorata erano presenti anche la consigliera comunale Giovanna Megna, i candidati al rinnovo del Consiglio Regionale Rosa Razzano e Lucio Ferella. Presenti anche rappresentanti del movimento Civico22.
Tutte le problematiche emerse nell’assemblea saranno rappresentate in un documento programmatico, che sarà la bussola per definire le priorità, gli obiettivi e le scelte da perseguire.

A breve partiranno anche le prime richieste d’incontro alle singole all’ASL, al Comune e alle istituzioni deputate alle specifiche tematiche.  Il Rione Libertà necessita di un organico intervento e non di rappezzi occasionali privi di visione e di amore.  Il popolo del Rione Libertà non vuole contentini o fumo negli occhi.

Le parole conclusive condivise sono state fiducia e speranza, pilastri per un processo di cambiamento che parta dal basso e dalla consapevolezza che il Rione ha avuto un passato luminoso, di attivismo sportivo, civico ed ecclesiale. Abbiamo una brace su cui soffiare per alimentarne la fiamma”, conclude la nota. 

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