SANNIO
Al “Lombardi” di Airola la lezione di Marinella Sorrentino: la cura come antidoto alla violenza
Ascolta la lettura dell'articolo
Una mattinata di riflessione, storia ed educazione ai sentimenti. È quella che si è svolta presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Lombardi” di Airola dove, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’istituto ha ospitato la scrittrice Marinella Sorrentino per la presentazione del suo romanzo “Anna. L’arte dello stare accanto”.
L’evento, che ha visto la partecipazione attiva delle classi quarte dell’istituto, è stato moderato dalla Prof.ssa Carmina Diodato. L’incontro non si è limitato alla semplice presentazione letteraria, ma si è trasformato in un laboratorio di cittadinanza attiva, focalizzando l’attenzione sul tema delle relazioni umane.
Al centro del dibattito la figura di Anna, protagonista del romanzo ambientato nella Napoli di inizio Novecento. Una giovane donna che, con straordinaria determinazione, decide di ribellarsi a un destino già scritto – quello di moglie e madre – per inseguire il sogno proibito di diventare medico. Gli studenti hanno ripercorso le tappe della battaglia di Anna: dalla lotta contro i pregiudizi di un mondo medico arrogante e maschilista, alle rigide regole del convitto monastico. Una storia di emancipazione che parla, ancora oggi, della forza necessaria per affermare la propria identità contro ogni ostacolo.
Il messaggio cardine emerso dall’incontro, fortemente voluto dall’IIS Lombardi per celebrare il 25 novembre, riguarda la natura delle relazioni. Attraverso le parole dell’autrice e la mediazione della Prof.ssa Diodato, è stato evidenziato come “l’arte dello stare accanto” sia l’unica via per costruire relazioni affettive non tossiche.
La “cura” è stata presentata agli studenti come un vero e proprio “comando creaturale, laicamente francescano”: un invito a mettere un po’ di sé negli altri e ad accogliere gli altri in noi.
A chiusura dell’incontro, è stato lanciato un forte monito alle nuove generazioni: in un’epoca segnata dall’individualismo imperante, la scuola e la cultura hanno il dovere di ravvivare la “social catena”, ovvero quel legame di solidarietà umana indispensabile per prevenire la violenza e costruire una società basata sul rispetto reciproco.




