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Medio Calore

Catalano: “Maltempo, quale ruolo ha svolto il nucleo di protezione civile ad Apollosa?”

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La coordinatrice del Circolo del Partito Democratico di Apollosa (Benevento), Enzapaola Catalano, ha inviato una missiva al sindaco di Apollosa Federico Meoli in merito alle abbondanti nevicate che hanno interessato la cittadina sannita.

“Caro Sindaco, – scrive la coordinatrice Catalno – le abbondanti nevicate che da giovedì sera 2 febbraio hanno colpito Apollosa in particolare, e comunque tutto il Sannio, hanno creato non pochi disagi e difficoltà all’intera comunità. L’emergenza neve era stata segnalata già da qualche giorno dai servizi meteo e dai bollettini della protezione civile che invitavano alla massima allerta. Massima allerta vuol dire predisporre un adeguato servizio di coordinamento per far fronte ai disagi che, inevitabilmente, un evento del genere può provocare. Ebbene, – continua la missiva – nonostante la previsione dell’evento neve e la conseguente prevedibilità dei disagi, tutti gli interventi sono stati lasciati al caso. Il venerdì mattina il paese era sommerso, o forse sarebbe meglio dire sepolto, dalla neve, e la situazione non è molto cambiata da allora.
Alberi caduti sotto il peso della neve, anche in centro, che domenica pomeriggio ancora non erano stati rimossi. Molte zone del paese sono rimaste isolate fino a domenica mattina, e solo a seguito di insistenti solleciti al Comune sono intervenuti mezzi per rimuovere la neve.

In alcuni casi, – si legge ancora nella nota – nonostante le richieste di aiuto non si è intervenuto affatto e alcuni cittadini sono stati costretti a chiamare mezzi privati per uscire dall’isolamento forzato. Molti cittadini hanno chiesto che venisse rimossa la neve davanti ai passaggi delle proprie abitazioni, ma la priorità, giustamente, è stata data alle situazioni di emergenza e di particolare necessità. Fin qui nulla quaestio, se non fosse che tali situazioni sono state valutate discrezionalmente, una discrezionalità che inevitabilmente ha portato a scelte di opportunità: e così mentre le vie di accesso di alcune abitazioni erano impraticabili, davanti ad altre abitazioni si provvedeva a rimuovere la neve per consentire quella libertà di movimento che, ahimè, al tempo della neve, è diventata anch’essa un privilegio

Il sabato mattina, – continua la coordinatrice democratica – molti cittadini hanno trovato un muro di neve davanti alle vie d’accesso delle proprie abitazioni, muro alzato dai mezzi spazzaneve, che per liberare le strade pubbliche, hanno chiuso i viali di accesso delle private abitazioni impedendo l’uscita, anche solo pedonale.
Con alto senso di civiltà e solidarietà i cittadini allora hanno provveduto a spalare la neve per liberarsi, l’unica richiesta era un pò di sale per evitare che si creassero lastre di ghiaccio pericolosissime: ahimè anche questa richiesta è rimasta inevasa, e lungo molte strade comunali si sono verificati incidenti e tamponamenti. Ma vi è di più. All’improvviso tutte le strade sono diventate a senso unico: lo spazio tracciato dai mezzi spazzaneve è sufficiente, ancora oggi, dopo 3 giorni dall’abbondante nevicata di venerdì, per il transito di un’autovettura in un unico senso di marcia.

Domenica pomeriggio – scrive ancora la Catalano – le piazze non erano ancora state sgombrate dalla neve che era stata ammassata qua e là. Qualcuno domenica mattina, recatosi in paese per partecipare alla santa messa è dovuto tornare a casa per l’impossibilità di parcheggiare nel parcheggio retrostante la Chiesa.
Questi sono solo alcuni dati, che non vogliono essere strumentalizzati, ma semplicemente evidenziati perché l’emergenza è tale, e le difficoltà per gestirla sono sicuramente notevoli, ma un nucleo operativo di coordinamento predisposto qualche giorno prima, avrebbe potuto gestirla sicuramente con una metodologia diversa che non lasciasse gli interventi al caso.

Non è pensabile, né concepibile, – scrive ancora Enzapaola Catalano – che debbano essere i cittadini a chiedere l’intervento dell’Amministrazione, a sollecitarla addirittura. La conoscenza del territorio è lo strumento migliore per gestire una situazione d’emergenza, per fare interventi mirati e prioritari: non è ammissibile che ci si affidi al caso o che si attendano richieste d’aiuto, molte delle quali, oltretutto, rimaste inevase, per intervenire.
Ma c’è una questione che più delle altre ci pone un interrogativo come Partito, e quindi forza politica: il nucleo di protezione civile attivato già da due mesi ed ampiamente pubblicizzato anche sui quotidiani locali, – conclude la Catalano – esattamente, quale ruolo ha svolto in questa emergenza? Nell’attesa di un riscontro, Le porgo Cordiali Saluti”.

 

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