POLITICA
Regionali, si alzano forti gli strali di Del Basso De Caro nei confronti di Mortaruolo: “Il giudizio sui 10 anni da Consigliere è pari a zero”

Ascolta la lettura dell'articolo
La mattinata di quest’oggi si è aperta con una veemente polemica nell’area dei Democratici sanniti. Ci ha pensato direttamente la pagina Facebook del PD sannita ad ospitare un duro comunicato di Umberto Del Basso De Caro, nei confronti del Consigliere regionale uscente nonché ex segretario provinciale proprio del Pd.
“𝐋𝐀𝐕𝐄𝐑𝐈𝐓A’ 𝐃𝐄𝐈 𝐅𝐀𝐓𝐓𝐈– è il titolo scelto per il testo social – “Ho letto l’intervista rilasciata da Mortaruolo a <Il Sannio> e pubblicata domenica 19 u.s. Credo si rendano necessarie alcune precisazioni per ristabilire la verità dei fatti ed evitare che l’oramai ex consigliere regionale sia iscritto nell’elenco dei <martiri>. 𝐌𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐮𝐚 <𝐢𝐦𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚> 𝐞𝐬𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐃. 𝐈𝐧 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭à, 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚, 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐚𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞𝐝 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐚𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐩𝐢ù 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐜𝐞𝐧𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐠𝐨𝐧𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐬𝐮𝐥 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨, 𝐚𝐥𝐥’𝐮𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝐚𝐥𝐠𝐞𝐛𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐨: 𝐥𝐨 𝐳𝐞𝐫𝐨. I numeri, spesso impietosi, si incaricano di fotografare l’appeal di Mortaruolo presso l’elettorato dei democratici del Sannio: 15 mila preferenze nel 2015, poco più di 6mila nel 2020, ed ho buoni motivi di ritenere molto meno nella imminente tornata elettorale. Mortaruolo si intesta la <sciarpa littorio> del deluchismo sannita ed attribuisce a questa sua collocazione la presunta contrarietà della Federazione. 𝐍𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐢ù 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐨! Premettendo che Vincenzo De Luca neanche è al corrente del suo recente approdo, 𝐌𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 è 𝐜𝐨𝐥𝐮𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚 𝐟𝐢𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨, 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟐, 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐃 𝐬𝐚𝐧𝐧𝐢𝐭𝐚 𝐞𝐝 è 𝐜𝐨𝐥𝐮𝐢 𝐜𝐡𝐞, 𝐧𝐞𝐥 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟐, 𝐬𝐢 𝐟𝐞𝐜𝐞 𝐧𝐨𝐦𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐅𝐞𝐝𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐡𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐝𝐢𝐞𝐜𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐬𝐬𝐞𝐦𝐛𝐥𝐞𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐚𝐧𝐢𝐚 𝐥𝐨𝐜𝐮𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐞𝐧𝐧𝐢𝐭à. In buona sostanza di sistemarsi per tutta la vita atteso che, negli anni a venire, percepirà la conseguente e non modesta rendita vitalizia. Lui sì ha conseguito l’obbligazione di risultato. Il 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐚𝐠𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐮 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐃𝐞 𝐋𝐮𝐜𝐚, 𝐦𝐚 𝐌𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞, 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐟𝐫𝐚𝐬𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐃𝐞 𝐋𝐮𝐜𝐚, 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚 𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 <𝐭𝐮𝐫𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐯𝐞𝐝𝐞𝐬𝐞> 𝐟𝐢𝐧𝐠𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐠𝐨𝐥𝐩𝐞 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐧 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐧𝐞́ 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐧𝐞́ 𝐥𝐚 𝐫𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞. Ultima chicca sul punto: 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐯𝐨𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐏𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐃𝐞 𝐋𝐮𝐜𝐚, 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐠𝐫𝐞𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞. Facendo imponenti sforzi mnemonici non riesco a ricordare una sola iniziativa politica, amministrativa o legislativa a cui il Mortaruolo abbia legato il suo nome in oltre dieci anni. Ricordo, invece e senza sforzi, le 𝐢𝐧𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐞𝐯𝐨𝐥𝐢 𝐫𝐢𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐃 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐢𝐧 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞. Oggi, dopo aver ricevuto enormemente in più dei suoi meriti, 𝐬𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐢𝐧𝐠𝐞 𝐚𝐝 𝐮𝐧’𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐭𝐮𝐫𝐚 <𝐜𝐢𝐯𝐢𝐜𝐚> che, come scriveva Diaz, è un po’ come <risalire in disordine e senza speranza la valle (vitulanese nel suo caso) che aveva disceso con orgogliosa sicurezza>. Lascio volentieri agli elettori il riscontro”, ha concluso Del Basso De Caro.
Da questo post, logicamente, è scaturito un gran dibattito sui social, in particolare nell’ambito della comunità democratica coni militanti e i vari protagonisti politici del presente e del passato che hanno assunto le più disparate posizioni e espresso i propri punti di vista a favore dell’una e dell’altra posizione. Un dibattito che probabilmente proseguirà nelle prossime ore.