POLITICA
Regionali, Mastella ‘avvicinabile’ al centrodestra fa rumore: ma chi corteggia chi?

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Il rumore del botto esploso per un Mastella ‘avvicinabile’ al centrodestra ha avuto una eco non certamente irrilevante. Il primo riverbero immediato è stato: ma chi corteggia chi? Cioè, ma è Mastella che vuole avvicinarsi al centrodestra perché c’è qualcosa che scricchiola nel centrosinistra? Oppure è il centrodestra che corteggia Mastella per allargare il proprio ambito più centrista e moderato? Tutti hanno una propria risposta e probabilmente la citazione agostiniana “la verità è dentro di noi” è quella più adatta al momento.
Se proprio non si vuole abbracciare una tesi a svantaggio dell’altra, si può ben dire che la narrazione di tale ipotesi è di per sé vantaggiosa per entrambe le parti. L’ipotetico candidato di centrodestra Cirielli avrebbe di sicuro necessità di una propria area di centro come riferimento, per non demandare la rappresentanza esclusivamente agli esponenti di Forza Italia. Così come a Mastella non può che far comodo riportare sui tavoli napoletani del centrosinistra che i suoi voti siano talmente importanti, se non determinanti, che sono corteggiati anche dalla sponda opposta. Il sindaco di Benevento, a ben donde, può farsi forte anche delle scandite dichiarazioni di Antonio Tajani, ieri in Calabria per festeggiare il rieletto Governatore Occhiuto: “Si vince politicamente al centro”. Cosa che, a dire il vero, Mastella propugna da sempre e non da ultimo ha sottolineato ancora una volta stamane, anche lui rifacendosi ai recentissimi avvenimenti politici calabresi, ma strizzando logicamente l’occhio alla realtà campana che più gli interessa.
Ma se Tajani e Mastella sembrano convergere nelle dichiarazioni, ben più distanti sono i colonnelli forzisti sul campo a partire da Martusciello e per giungere a Rubano. “Il centrodestra in queste settimane non sarà la discarica del centrosinistra”, ha scritto il segretario regionale ed europarlamentare. “Ogni segretario regionale ha la responsabilità della propria lista – ha aggiunto Martusciello – ma ogni lista apparentata e ogni candidato in quella lista deve essere accettato da tutti i segretari. La lista del presidente deve contenere espressioni della società civile e non può essere il lazzaretto dove dare ricovero”. E ha concluso: “Lo dico con franchezza: non ci può essere posto nel centrodestra per Festa, ex sindaco di Avellino, né per il partito di Mastella se intende candidare parenti. Se vogliono candidarsi, lo facciano in Fratelli d’Italia”.
Di fatti c’è la fronda forzista locale che non ha affatto preso bene il gossip di stampa venuto fuori questa mattina, anche sulle nostre pagine. In men che non si dica sono state diramate ben due note provenienti dagli ambienti di Forza Italia. Per restare confinati alla nostra provincia ci ha pensato Mario Mirra, dirigente provinciale di Forza Italia a dichiarare: “Troppo tardi per Mastella. Forza Italia, al tavolo degli alleati, non consentirà accordi con chi viene deprezzato dal campo largo dopo essere stato parte integrante di quel sistema. Peccato che non abbia accolto il nostro invito formulato tempo fa, alla luce del sole e senza baratti sulla pelle dei sanniti. Oggi è facile riscoprirsi critici, ma la coerenza si misura nei momenti in cui si sceglie da che parte stare”. Allargando l’orizzonte sino al Terra di Lavoro, sono arrivate le parole di Amelia Forte, segretario provinciale di Caserta e vicesegretario regionale di Forza Italia: “Se Mastella crede davvero nel centro, sciolga il partito e abbandoni le ipotesi familistiche. Il centro è un’idea, un progetto politico, non un taxi per portare in giro la propria famiglia. Se vuole entrare per la quarta volta nella sua vita nel centrodestra, lo faccia con umiltà, senza porre condizioni”.