Salute
Salute mentale nelle carceri, interviene il garante dei detenuti Ciambriello

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“ L’emergenza rispetto alla presenza di detenuti psichiatrici e l’assenza di personale specializzato non può più essere negata. Bisogna da subito assumere nuovi psichiatri, costituire all’interno degli istituti più affollati delle unità operative semplici dipartimentali della salute mentale. A Poggioreale è stata costituita l’unità operativa semplice dipartimentale, nominata la responsabile ma mancano psichiatri, tecnici della riabilitazione, infermieri specializzati e assistenti sociali. Nelle carceri delle province di Salerno, Caserta e Benevento è statisticamente rilevante la presenza di detenuti malati di mente. Da anni la chiusura delle articolazioni psichiatriche di Sant’Angelo dei Lombardi, di Benevento e della sez. femminile ex Pozzuoli sono state un errore e non averle riaperte né lì, né altrove è stato un duplice errore”. Così Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale che in mattinata, a Poggioreale ha effettuato idei colloqui con i detenuti con disturbi psichici e qualche detenuto psicotico.
Da tempo ha denunciato la presenza nelle carceri campane di detenuti che all’esterno del carcere erano in cura presso i Centri di Salute Mentale e di detenuti anche psicotici, solo a Poggioreale un’ottantina!
Il garante Ciambriello così conclude: “La malattia mentale in carcere è una realtà complessa, spesso gestita con l’isolamento anziché con le cure. Difatti, le visite mediche all’interno degli istituti si riducono a due volte al mese per pochi pazienti. Ma è proprio la malattia la causa di certi comportamenti. Troppo spesso mancano cure adeguate, figure socio-sanitarie di sostegno e quasi sempre misure alternative al carcere. Il protocollo d’intesa della Conferenza Stato – Regioni prevede la presenza di almeno uno psichiatra ogni 500 detenuti: a Poggioreale e Secondigliano questo parametro non è rispettato. Il carcere purtroppo sta diventando sempre più una discarica sociale e un carcere dei matti, delle persone fragili. Continuo ad indignarmi del fatto che pur avendo il Consiglio Regionale da due anni deliberato l’istituzione di una terza REMS in Campania, ciò non avviene. Mi chiedo perche? Non vorrei risposte né ideologiche, né populiste sull’argomento”.