CRONACA
Benevento, addio a don Pompilio Cristino: ritrovato senza vita in sagrestia

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La comunità religiosa e civile di Benevento è sotto choc per l’improvvisa scomparsa di monsignor Pompilio Cristino, 72 anni, parroco della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli e già vicario della diocesi.
Intorno alle 12, Don Pompilio sarebbe stato ritrovato senza vita da un parrocchiano nella sagrestia della parrocchia, al Rione Ferrovia. A stroncarlo sarebbe stato con ogni probabilità un malore improvviso. Inutili i soccorsi dell’ambulanza. Tanti i fedeli che si sono radunati nel primo pomeriggio in via Padre De’ Giovanni, la stradina che costeggia la Chiesa, come segno di cordoglio per la terribile perdita. L’ultima messa l’aveva celebrata questa mattina alle 8.
Nella parrocchia è stata allestita la camera ardente e, alle 21:00, si terrà una veglia di preghiera presieduta dall’arcivescovo mons. Felice Accrocca. Sarà possibile accedere nella chiesa fino a mezzanotte e domani dalle 7:00 alle 15:30, quando il feretro partirà per la Cattedrale, dove alle 16:30 saranno celebrati i funerali.
Mons. Pompilio Cristino era nato a Montecalvo Irpino il 25 luglio 1953. La sua formazione è avvenuta presso il Seminario Arcivescovile ed il Seminario Regionale “Pio XI” di Benevento.
È stato ordinato presbitero il 27 agosto 1977 da S.E. Mons. Raffaele Calabria, Arcivescovo di Benevento, nella Parrocchia di S. Bartolomeo Apostolo in Montecalvo Irpino.
Fino al 2017 ha ricoperto il ruolo di vicario generale della diocesi di Benevento. Attualmente è parroco della Parrocchia S. Maria di Costantinopoli, Prelato d’Onore di Sua Santità dal 30 aprile 2001 e assistente diocesano della FRATES (Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres delle Misericordie d’Italia).
Con lui se ne va una figura centrale per la vita spirituale, sociale e culturale del Rione Ferrovia di Benevento, quartiere che ha visto crescere e cambiare sotto il suo sguardo vigile e il suo cuore aperto. Don Pompilio ha saputo conquistare il rispetto e l’amore dei fedeli non solo attraverso la celebrazione dell’Eucaristia, ma soprattutto con una presenza costante e concreta in strada, accanto alle persone. È stato un vero punto di riferimento, una guida paterna capace di ascoltare, consolare e orientare, sempre con parole semplici e profonde.
Nel corso del suo ministero, ha promosso iniziative solidali, culturali e formative, facendo della parrocchia non solo un luogo di preghiera, ma anche un centro di aggregazione e di crescita per tutti: bambini, giovani, anziani e famiglie. Con la sua tenacia e la sua fede incrollabile, ha contribuito in modo determinante alla trasformazione del Rione Ferrovia da periferia urbana a comunità viva e partecipe, creando ponti tra generazioni e dando speranza a chi spesso si è sentito ai margini.
Don Pompilio ha vissuto il suo sacerdozio con discrezione e umiltà, preferendo sempre il bene della comunità alla propria visibilità. Ha saputo parlare al cuore, senza clamori, lasciando dietro di sé un’eredità di valori e di amore autentico che resterà scolpita nella memoria di quanti lo hanno conosciuto e amato.
La sua voce, familiare e rassicurante, continuerà a risuonare nei canti, nelle preghiere e nei gesti quotidiani di un quartiere che, grazie a lui, ha imparato a credere nella forza della fede e nella bellezza della solidarietà.