POLITICA
Il Coordinamento campano per l’acqua pubblica: ‘Quanto accaduto all’EIC ha dell’incredibile’. Appello a Fico

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“Il Comitato esecutivo dell’Ente idrico Campano ha deliberato quasi all’unanimità, con l’unico voto contrario di Salvatore Parisi, la privatizzazione per i prossimi 30 anni dell’acqua nel distretto idrico di Caserta. In seguito, è stata approvato anche l’aumento delle bollette per i cittadini della provincia di Caserta, “cornuti e mazziati”. Per l’aumento delle tariffe di Alto Calore nelle province di Avellino e Benevento, invece, si è ottenuto soltanto un rinvio della proposta di delibera a causa delle forti pressioni dei comitati irpini sulla politica locale, al quale hanno fatto seguito le dimissioni dell’amministratore delegato Alto Calore avv. Lenzi.
Quello che è avvenuto ieri – scrive in una nota il Coordinamento campano per l’acqua pubblica – ha dell’incredibile. Si è impedito l’accesso del pubblico, in violazione dell’art. 16 dello Statuto dell’Eic che prevede la pubblicità delle sedute garantendo ai cittadini di assistere. Alla fine, si è consentito la partecipazione di solo tre persone, nonostante la sala avesse una capienza molto superiore. Ma soprattutto c’è stata la grave violazione dell’art. 21 della Costituzione italiana che tutela il diritto all’informazione, quando si è tentato di vietare l’accesso di 2 giornalisti regolarmente iscritti all’ordine professionale. Abbiamo dovuto gridare forte affinché si consentisse almeno l’ingresso della stampa.
Anche oggi è stato tradito il referendum del 2011 con il quale 26 milioni di italiani affermavano il principio universale del diritto all’acqua, la madre della vita. Padre Alex Zanotelli, presente alla seduta, ha detto che ha avuto l’impressione di essere nel sinedrio, dove il processato non era Gesù, ma l’acqua pubblica. La presenza dei comitati arrivati a Napoli da tutta la regione dimostra che i cittadini non hanno alcuna intenzione di arrendersi.
Rivolgiamo un appello ai candidati alle prossime elezioni regionali ed in primo luogo a Roberto Fico. Chiediamo d’invertire la rotta tracciata da De Luca che ha avviato la svendita della nostra acqua (privatizzazione dei distretti Napoli Nord e Sannio, divisione del distretto Napoli, avvio privatizzazione della grande adduzione regionale, cancellazione art. 20 della legge 15/2015 che prevedeva la partecipazione dei cittadini, privatizzazione delle sorgenti di Cassano irpino).
A Roberto Fico, che proviene dai movimenti per l’acqua, ma che già una volta ha tradito il mandato quando non è riuscito a far approvare in Parlamento la legge sull’acqua pubblica sommersa dagli emendamenti della Lega, chiediamo di inserire nel programma elettorale la difesa del bene più prezioso che abbiamo”, conclude il Coordinamento.