ECONOMIA
Quando l’accoglienza diventa volano di sviluppo locale: il modello “Sale della Terra” conquista Detroit

Ascolta la lettura dell'articolo
È stato il panel “Learning from Italian Economic Cooperatives” il momento più significativo della partecipazione italiana alla conferenza internazionale Welcoming Interactive organizzata da Welcoming America, svoltasi a Detroit. Protagonisti, la Rete di Economia Civile Sale della Terra, la Fondazione di Comunità di Benevento e il Comune di Pietrelcina. Una delegazione che ha portato oltreoceano il modello delle cooperative di comunità, nato nei piccoli comuni del Sud Italia come risposta concreta alle sfide dell’inclusione e dello sviluppo locale nelle aree interne.
Introdotto da Christina Pope, Senior Director di Welcoming International, il panel ha visto gli interventi di Antonio Luongo (progettista sociale), Musah Awudu (mediatore culturale) e Domenico Rossi (assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pietrelcina). I relatori hanno illustrato come il sistema delle cooperative di comunità, promosse dalla rete dei Piccoli Comuni del Welcome e sostenute dalla Fondazione Con il Sud, sia riuscito a coniugare inclusione sociale e rigenerazione territoriale, creando opportunità di lavoro, servizi alla comunità e coesione sociale.
Le cooperative di comunità rappresentano infatti un modello innovativo che coinvolge residenti e migranti nella gestione condivisa di beni comuni e servizi locali. Un approccio che ha attirato grande interesse negli Stati Uniti, dove l’accoglienza è affidata prevalentemente all’iniziativa privata, con fondi limitati e scarso coinvolgimento delle istituzioni pubbliche. Il caso italiano si distingue per la sua capacità di generare impatto duraturo, come raccontato da Rossi con l’esempio virtuoso di Pietrelcina: un piccolo comune dell’entroterra campano che, aderendo al Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), ha saputo trasformare l’accoglienza in una leva per contrastare lo spopolamento e offrire nuove opportunità ai giovani e ai migranti.
Il tema del panel ha fatto da filo conduttore anche nei numerosi momenti di confronto della conferenza, come la Rural Welcoming Gathering, dedicata alle esperienze nelle aree rurali, dove il direttore di Sale della Terra e consigliere del CDA della Fondazione di Comunità, Francesco Giangregorio, ha approfondito la storia e gli impatti positivi generati della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome.
Particolare rilievo è stato dato anche al ruolo della mediazione culturale, fondamentale per creare connessioni positive all’interno della comunità. Come ricordato da Musah Awudu nel suo intervento, il compito della mediazione è quello di creare ponti, orientare i newcomers e rafforzare la coesione sociale, superando i pregiudizi da entrambe le parti.
La plenaria di chiusura ha celebrato questo spirito di condivisione annunciando il tema della Welcoming Week 2025: “Stories We Share”. Roberta Capuano, direttrice della comunicazione di Sale della Terra, ha dialogato con Pablo Obregon, rappresentante della città di Wilmar (Minnesota), raccontando le prossime tappe italiane dell’iniziativa internazionale, che per la prima volta si svolgerà anche in Italia, nei comuni di Pietrelcina, Santa Paolina e Sassinoro dal 12 al 21 settembre 2025.
A chiudere la plenaria è stato Musah Awudu, originario del Ghana e residente in Italia da oltre vent’anni, con un toccante discorso finale. Con parole semplici ma potenti, ha lanciato un appello all’unità, alla gentilezza, all’apertura mentale. Ha ricordato quanto siano fondamentali resilienza e speranza per costruire ponti tra le persone e superare insieme anche le montagne che, a prima vista, sembrano impossibili da scalare.