CRONACA
Situazione rifiuti a Napoli, preclusi i conferimenti agli Stir di S. Maria e Casaldini

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Sono 500 le tonnellate di giacenza a Napoli a causa del blocco dei tir e 100 i compattatori carichi di rifiuti che risultano in coda davanti agli impianti in attesa di scaricare.
E’ quanto fa sapere Asia, azienda speciale del Comune di Napoli, addetta all’igiene della città. "Le agitazioni in corso ed i conseguenti blocchi alla regolare attività delle operazioni di trasporto – si legge in una nota – continuano a causare enormi difficoltà per l’espletamento delle attività di raccolta a cura di Asia". Il materiale tritovagliato dagli Stir è trasportato al termovalorizzatore di Acerra con estrema lentezza e solo grazie a viaggi scortati dalle forze dell’ordine. Uno stato di cose che "sta riducendo drasticamente la possibilità di conferimento agli impianti". In queste ore, fa sapere l’azienda, sono state scaricatesolo 501 tonnellate di rifiuti con 29 automezzi evacuati allo Stir di Giugliano, 6 automezzi evacuati a di Caivano e 8 automezzi a Tufino. Per il terzo giorno consecutivo, a causa dei blocchi,restano preclusi i conferimenti agli Stir di Santa Maria Capua Vetere e Casalduni.
Ripercussioni, sottolineano ancora, si stanno avendo anche per i servizi di raccolta differenziata "porta a porta" della frazione residua indifferenziata e della frazione multimateriale (imballaggi in plastica ed acciaio). "Piccoli spiragli sembrano aprirsi affinché si possa procedere, nelle prossime ore, alla raccolta della frazione umida differenziata – si legge ancora – e, con forti rallentamenti, della frazione carta e cartone". Per questi ultimi, la soluzione temporaneamente adottata è l’invio agli impianti di recupero dei mezzi piccoli dedicati direttamente e senza l’ottimizzazione operativa dell’uso del mezzo di grossa portata. "Asia è pronta a rincorrere e valorizzare al massimo ogni forma di conferibilità offerta dagli impianti, al fine di rendere meno gravosi è possibile i disagi per la cittadinanza – conclude la nota a Saranno privilegiati, come logico che sia, i prelievi presso le utenze particolarmente sensibili: ospedali e presidi sanitari, mercati, caserme, carceri, scuole".