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Dimensionamento scolastico, vertice alla Rocca: dalla Regione esclusa nuova riorganizzazione nel Sannio

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Convocato alla Rocca dei Rettori nella Sala Consiliare dal Presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi si è riunito il Tavolo Istituzionale e Tecnico per la programmazione dell’offerta formativa e dimensionamento scolastico 2025/2026.

All’incontro erano presenti i dirigenti della Regione Campania Dott. Alessandro Coppola e Ing. Manuela Capezio in rappresentanza dell’Assessore Lucia Fortini; il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Sebastiano Pesce, i dirigenti delle Istituzioni scolastiche, i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali di categoria, i sindaci, il dirigente dell’Edilizia Pubblica e scolastica della Provincia Ing. Salvatore Minicozzi e il responsabile Gestione Rete scolastica dell’ente Ing. Matteo Iannotti.

Il Presidente Lombardi, nell’aprire la riunione, ha ricordato di aver voluto un incontro anche con i Sindaci e con gli operatori della Scuola e del Sindacato al fine di avviare il confronto per giungere ad una condivisione delle scelte e delle relative valutazioni in merito all’organizzazione della rete scolastica ed al piano dell’offerta formativa 2025/2026 prima di assumere le decisioni di competenza del Tavolo tecnico. Lombardi ha sottolineato che le proposte di dimensionamento della rete scolastica regionale e dell’offerta formativa debbono essere più che di qualità che di quantità, e debbono essere finalizzate alla costituzione di un sistema scolastico regionale adeguato ai bisogni della società in sviluppo, nonché sostenibile nel lungo periodo: l’innovazione dei modelli educativi deve essere frutto di un processo condiviso tra le Istituzioni scolastiche, i Comuni, gli Ambiti provinciali, la Direzione Scolastica Regionale, le Confederazioni e le Organizzazioni sindacali del comparto scuola e della dirigenza.

Il dott. Alessandro Coppola, intervenendo nel dibattito, ha confermato che la Regione Campania non ritiene di operare interventi di riorganizzazione della rete scolastica beneventana. In sostanza la Regione non vuole alcun ulteriore ridimensionamento delle Istituzioni scolastiche nel Sannio, attualmente 45. Richiamando il decreto 127/2023, la Regione ribadisce che, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tiene conto del parametro della popolazione scolastica regionale nonché della necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani. Il numero di sedi scolastiche attivabili annualmente in ogni Regione è determinato utilizzando come coefficienti di calcolo il numero di alunni (per l’anno scolastico 2024-2025: 961 · per l’anno scolastico 2025-2026: 949 · per l’anno scolastico 2026-2027: 938).

Dopo aver condiviso le parole del Presidente Lombardi, il Dirigente Pesce ha analizzato le istanze pervenute dai vari istituti, fornendo chiarimenti per le successive delibere del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Istituto.

Al termine del dibattito, con l’intervento di Sindaci e dei rappresentanti dei Sindacati di categoria che denunciano sostanzialmente tutti il disegno governativo basato su criteri esclusivamente ragionieristici nella gestione del tema del dimensionamento scolastico, dimenticando che i territori non sono numeri da far quadrare e che senza una scuola viene meno la ragione stessa di esistenza e il futuro di una comunità, è stata deciso il crono programma per la definizione del Piano. Su proposta del Presidente Lombardi è stata concordata una riunione del Tavolo Tecnico per giovedì 28 novembre alle ore 15.30, alla Rocca dei Rettori, tanto anche in considerazione dei tempi ristretti per le decisioni finali, ribadendo che le proposte di dimensionamento della rete scolastica regionale e dell’offerta formativa più di qualità che di quantità, finalizzate alla costituzione di un sistema scolastico regionale di qualità, inclusivo, sostenibile nel lungo periodo e aperto all’innovazione dei modelli educativi, sono frutto di un processo condiviso tra le Istituzioni scolastiche, i Comuni, gli Ambiti provinciali, la Direzione Scolastica Regionale, le Confederazioni e le Organizzazioni sindacali del comparto scuola e della dirigenza.

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