Cittadini
Prosegue la mobilitazione degli addetti alla forestazione

Ascolta la lettura dell'articolo
Continua la mobilitazione degli addetti al settore forestazione che, unitamente ai sindaci, agli amministratori delle Comunità Montane ed alle organizzazioni sindacali, reclamano a gran voce sia l’immediata corresponsione delle spettanze arretrate che gli sono dovute sia una virtuosa attuazione di una politica che salvaguardi le zone interne ed in generale i territori montani.
A margine della manifestazione svoltasi a Napoli lunedì 28 novembre, che ha visto la partecipazione di sindaci, amministratori locali di tutta la Campania ed ha registrato gli interventi dei dirigenti regionali e nazionali delle organizzazioni sindacali, ha preso la parola anche un operaio forestale della Comunità Montana del Fortore, Filippo Coduti il quale ha riferito di voler intraprendere iniziative per sensibilizzare a livello nazionale la drammaticità della situazione.
“Per l’ennesima volta – ha riferito Filippo Coduti- ci sentiamo presi in giro dalla Regione Campania che ha addirittura emesso un decreto sin dal 4 di Novembre a favore della Comunità Montana per il pagamento degli stipendi che non percepiamo dal mese di aprile, ma a tutt’oggi non esiste ancora traccia presso l’Ente dell’avvenuto accredito delle somme. Abbiamo delle famiglie, delle responsabilità nei confronti soprattutto dei nostri figli.
La nostra iniziativa – ha concluso Filippo Coduti – tende a far emergere il nostro disagio e la nostra disperazione anche a livello nazionale per la scandalosa gestione della Regione Campania sul tema delle Comunità Montane.”
Filippo Coduti ha inteso consegnare e commentare il testo integrale del suo intervento al Presidente della Comunità Montana del Fortore Zaccaria Spina il quale, unitamente ad altri Sindaci del Fortore ha presenziato alla manifestazione di Napoli.
“Come abbiamo già avuto modo di riferire – ha commentato il presidente Spina – la situazione è drammatica per gli operai e per le loro famiglie ma anche per noi amministratori locali che non riusciamo, per colpe non nostre, a dare le risposte che ci si attenderebbe. Quello che si sta verificando è paradossale e sconcertante e pregiudica non solo l’organizzazione di vita delle famiglie dei forestali ma l’intera pace sociale ed economica di tutto il territorio e la stessa corretta esecuzione dei piani programmati ed approvati dalla Comunità Montana”.