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Pubblico impiego: qual è lo stato d’arte e cosa cambierà nei prossimi anni

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Quali saranno i livelli occupazionali del settore pubblico nei prossimi quattro anni? A questa domanda ha dato risposta un report stilato da Excelsior per UnionCamere, che mette in evidenza quanto avverrà in un settore, come quello pubblico, dove lavorano attualmente oltre tre milioni di cittadini italiani.
Il primo dato che emerge da questo report, pone in evidenza che il pubblico impiego – nel quadriennio 2024-2028 – farà registrare un turnover per circa 65000 unità, al quale, poi, si accompagneranno 676000 assunzioni a fronte di un numero analogo di uscite per pensionamento.
Pubblico impiego: necessità di turnover e nuove assunzioni a fronte dei pensionamenti
La sostituzione del personale in uscita dal mercato del lavoro, causata principalmente dai pensionamenti, rappresenta una parte significativa del fabbisogno occupazionale, stimato intorno a 2,7 milioni di unità nel periodo 2023-2027. Questo fenomeno è decisamente significativo nel settore pubblico, dove costituisce oltre il 90% del fabbisogno complessivo.
Il settore che avrà un ruolo centrale nelle necessità di sostituzione, è quello dei servizi, con oltre due milioni di lavoratori coinvolti. L’impatto, per quanto ovvio, si riverbera anche nella pubblica amministrazione e sul funzionamento degli uffici pubblici, della pubblica sicurezza, della sanità e dell’istruzione.
La pubblica amministrazione, quindi, è chiamata a investire nel reclutamento e nella formazione del personale pubblico per garantire il corretto funzionamento della “macchina pubblica”, che negli ultimi anni, complici anche i tagli effettuati nel corso degli ultimi cinque lustri, ha visto ridurre sensibilmente il numero dei lavoratori, offrendo, in alcuni casi, una minor qualità dei servizi al cittadino.
D’altro canto, il rapporto tra turnover e stock di occupati mette in luce un invecchiamento dei lavoratori del settore pubblico. Ed evidenzia quanto sia importante, necessario e, non ulteriormente rimandabile, rinnovare il personale nella pubblica amministrazione per affrontare le sfide dei giorni nostri e, soprattutto, quelle del futuro, dato che il numero di lavoratori in quiescenza del settore pubblico è destinato, inevitabilmente, ad aumentare.
Guardando al mondo del lavoro in senso lato, si evidenza, per quanto concerne i fabbisogni occupazionali, la richiesta di figure qualificate e ad elevata specializzazione, con una spiccata necessità di reperire personale con competenze digitali e tecnologici, fattori indispensabili in un mercato del lavoro, come l’attuale, che cambia repentinamente.
La pubblica amministrazione inverte il trend ed è alla ricerca di personale in svariati settori
L’incremento del personale del settore pubblico, trend già in essere – seppur con numeri contenuti – nel corso dell’ultimo biennio, coinvolgerà svariati settori della pubblica amministrazione, ma si concentrerà, prevalentemente, nei servizi generali e nell’assistenza sociale, oltre che nell’istruzione e nella sanità.
I summenzionati settori, d’altronde, sono stati quelli maggiormente impattati dalla “spending review” che si è abbattuta sul pubblico impiego negli scorsi lustri, che in molti casi hanno causato una forte insoddisfazione del cittadino nella fruizione dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione.
Cresceranno, di conseguenza, le opportunità di impiego per i giovani anche nel settore pubblico, che necessita di uno “svecchiamento” del personale e, soprattutto, di persone qualificate e preparate, che abbiano alle spalle un virtuoso percorso di studi e dispongono della giusta mentalità per ricoprire un posto che richiede dedizione e serietà, oltre che una costante formazione per restare aggiornati sulle novità normative.
La richiesta di “forza lavoro” da parte della pubblica amministrazione è del tutto evidente se guardiamo al numero dei concorsi pubblici, cresciuti esponenzialmente nel corso dell’ultimo triennio, che mirano a offrire importanti opportunità professionali per chi desidera trovare impiego nel settore pubblico.
La necessità da parte degli enti pubblici di assumere personale qualificato, è testimoniato non solo dall’elevato numero di concorsi pubblici, ma anche dal numero di posti vacanti per alcune posizioni “qualificate”, come quelle, a titolo esemplificativo, collegate direttamente ai ruoli previsti dai progetti collegati al PNRR.