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Nuova presa di posizione di Maurizio Ionico che pubblichiamo integralmente

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Grato alle testate giornalistiche che ci danno ospitalità per questa “polemica” che sta assumendo le caratteristiche di una “telenovelas”, riscontro il contenuto dell’articolo del Corona datato 13 c.m.,con l’augurio che il livello non scada al “chiacchiericcio fra comari”, mi corre l’obbligo, per una corretta informazione dovuta agli appassionati lettori , di precisare meglio la natura ed i limiti della questione.
L’annosa lite giudiziaria insorta tra la SIS srl e la Gruppo Giannuzzi srl per anomalie emerse, come piu’ volte ricordato in precedenza, ha ingenerato nella SIS srl le dovute e necessarie azioni legali a tutela e difesa di interessi legittimamente precostituiti, ed a tale riguardo, preciso ancora una volta e per sempre, che è stata la SIS Srl a denunciare il sig. Giannuzzi Luigi nella qualità, per le inadempienze contrattuali ed i vizi di forma e di sostanza che la “proprietà” del “ Multisala Gaveli” ha abilmente occultato, al limite della truffa, salvo poi a ribaltare ( in corso d’opera con una piu’ che avventata denuncia, a circa un anno di distanza dall’inizio dei rapporti contrattuali e, solo dopo che la SIS srl aveva già avviato ben nove procedure giudiziarie nei suoi confronti) il ruolo delle parti al punto che la legittima rivendicazione della SIS srl a vedersi, come è di prassi, riconosciuto giudiziariamente un danno, è stata “ad arte” travisata come attività estorsiva grazie anche al contributo di qualche pseudo paladino della legalità; e qui, sono d’accordo da sempre con chicchessia, e non sarà il Corona di turno a ricordarmelo che la parola fine spetterà alla Magistratura giudicante. Con l’occasione ricordo sempre a me stesso che il Tribunale del Riesame di Napoli, che ha spazzato completamente via l’impianto accusatorio del Tribunale di Benevento è anch’esso Organo Giudicante; di questo lapidario provvedimento, stranamente, il sig. Corona non ama parlare.

Ma, torniamo a noi.
Il senso quindi delle iniziative intraprese era – e resta – quello di denunciare l’assenza di una cultura giuridica che non attraversa solo in termini di ritardo storico una parte degli operatori della giustizia, ma anche e purtroppo, “una grossa parte della pubblicistica” che nella persona del Corona sedicente…,unitamente ai suoi “compagni di merenda”, con azione da “vil meccanico” coglie unicamente l’aspetto epidermico dei fatti che pur si prestano – se presentati in una luce sbagliata – ad equivoci ed a fuorvianti indirizzi.
Il “tuttologo” Gabriele Corona, ebro della propria onniscienza, non si accorge che non tanto e non solo si registrano in capo agli addetti ai lavori deficienze di retorica giuridica, e lo prova l’ azione del GUP fino ad oggi diligentemente svolta, viceversa in capo al Corona si registrano non lacune o deficienze, ma un totale “analfabetismo retorico giuridico”, poiché se esse per gli operatori della giustizia possono essere figlie di una “corrotta sintassi”, per gli “opinionisti o pubblicisti” come nel caso del Corona, producono suoni disarticolati e quindi in difetto di grammatica.
Quando si è correttamente “retori del diritto” si può anche accettare che per esigenze pratiche (vedi il diritto processuale e tecniche dibattimentali) si possono registrare degli scarti tra la cosmogonia, la matematica, la filosofia dell’azione giuridica (tutte sorgenti dell’intelligibile) e la meccanica applicata del diritto .
Il Corona (opinionista-pubblicista, sedicente paladino della legalità… etc… ) si domanda perché la SIS si preoccupa di trasmettere notizie e documenti anche a lui, dimentico che gli è dovuto come parte socialmente intesa a dover tenere la “bilancia della verità” in equilibrio, perché in omaggio a Giuseppe Capogrossi, fondatore della teoria istituzionale del diritto, bisogna prima interpretare i fatti “a tutto tondo” e poi emettere un giudizio che è “arte divina”.
Inizialmente pensavamo che il Corona, volesse veramente condurre le battaglie della legalità, per cui trattando il “Caso Gaveli” di vari illeciti amministrativi di tipo urbanistico – tanto cari al Corona – ritenevamo di informarlo, come facevamo con gli altri operatori dell’informazione, correttamente e puntualmente degli accadimenti e degli sviluppi legati alla vicenda; è evidente che da quando abbiamo capito, perché l’abbiamo capito, che è funzionale al disegno criminoso del sig. Giannuzzi Luigi , non ci preoccuperemo di inviare altra documentazione al sito di ALTRABENEVENTO , utilizzato dal sig. Corona per ammaliare i suoi lettori a mezzo di propri articoli che sono la somma ed il risultato di false informazioni propalate unicamente per distorcere la realtà, e che peraltro non possono essere commentati dai lettori perché presentano la casella “commenti” disabilitata.
Il Corona nonostante “si sia dato” la patente di grande urbanista, elude ad arte(a dispetto di quanto trattato in merito e riportato dal GUP dott. F. Cusani nella sentenza di “non luogo a procedere” emessa il 25.11.2009)l’analisi e la comprensione di fatti che, se onestamente indagati, pur nella loro complessità, preludono inequivocabilmente ed irreversibilmente ad illeciti amministrativi che, oltre per quanto altro, si sostanziano nel “reato” di “lottizzazione abusiva” che se non prima, poi, la Magistratura dovrà accertare.
Intanto non posso fare a meno di chiedermi: ma, perché Corona, nonostante i tanti “input” lanciati da professionisti competenti in materia non riesce a vedere quello che sarebbe visibile anche ad un cieco? A che pro?
E’ notorio che solo l’innocenza di un “fanciullo” e la “follia dell’uomo” possono “penetrare” la verità per poi diffonderla. Noi della SIS Srl, posseduti da insana follia accusiamo e siamo accusati, nel rispetto comunque delle regole fissate dal diritto; a Gabriele Corona sarebbe toccato di diritto l’innocenza del “fanciullo” che a mezzo l’aquilone o una robusta piccòzza fa salire il punto di vista dell’osservatore quanto piu’ alto possibile per diffondere a “giro orizzonte” l’emozione della verità cercata e sudata, ma ahimè, l’azione del Corona, ancora una volta, non risulta improntata al top della “intelligibilità”, bensì ,con azione o arte da “vil meccanico”, a diffondere una percezione “laida” e “calunniosa”, propalando, a mezzo stampa, intese tra il Pubblico Ministero ed il GUP, i quali, invece, hanno operato distintamente nel rispetto dei ruoli che la procedura gli assegna o meglio gli impone.
Pare che per il Corona, in barba alle prudenze ed al garantismo del diritto, l’obiettivo principale e di spicciola cronaca giudiziaria ad effetto, sia quello di assicurare “in pasto” alla pubblica opinione il “mostro” da sbattere in prima pagina facendo il nome, non tanto e non solo dello scrivente, ma anche di altri tra cui due stimati ed apprezzati dirigenti del Comune di Benevento che rispondono al nome della dott.ssa Annamaria Villanacci e dell’Avv. Luigi Giuliano, senza forse nemmeno accorgersi dei danni d’immagine e non solo che lo “scellerato” procura e dei quali forse prima o poi renderà conto. Giova precisare che a carico di questi ultimi, fuori dalle labili e vacillanti accuse o connessioni dell’impianto accusatorio, c’è un solo vero torto e precisamente di essere l’una la moglie e l’altro il cugino dello scrivente.
Per il Corona, per il costume tribale che gli è proprio, in quanto etnicamente connessi, vanno inseriti nel “tritacarne” senza pudore e senza nemmeno curare, peraltro, un eventuale distinguo di pesi e di ruoli . Ricordo al Corona che al posto di sprecare tante energie nel “menare il can per l’aia”, nell’ideale e legittimo tentativo di guadagnarsi il centro della scena, di profondere tali energie per una causa piu’ confacente alle sue possibilità.
Poiché il Corona si guadagna onestamente da vivere come dipendente dell’amministrazione comunale di Benevento e quindi vanta un osservatorio privilegiato, consiglio di adoperarsi per una maggiore produttività di questo Ente, concorrendo al risanamento delle finanze pubbliche, traendone, alla fine, indirettamente, un beneficio economico anche per sé. Di contro, se pensa di poter guadagnare il centro della scena semplicemente propinando agli spettatori e/o lettori “chiacchiere” e “fantasmi”, si sbaglia di grosso, perché il suo parlare di bassa lega potrà trovare ascolto, come già detto, solo nei “villici astanti provati dalla fatica dei campi e dalle abbondanti libagioni”.
Per quanto attiene le tante denunce presentate alla Magistratura dalla SIS srl nei confronti di tutti quelli che a nostro avviso hanno commesso degli illeciti,poiché non conosciamo altre Istituzioni abilitate a tanto, per il futuro vorrà cortesemente il sig. Corona indicarci a chi inviare le nostre eventuali azioni legali? Poiché lo scrivente insieme agli altri coindagati non è solito appartenere a “Club” che organizzano il tifo per questo o quell’altro Magistrato o Dirigente della locale Questura, perché tutti meritevoli indistintamente di stima, ma è costretto, a rigor di logica, ad interloquire, anche a mezzo di denunce, con gli inquirenti che lo indagano, riconosco al Corona – viceversa – il privilegio di “snobbare” ampia parte degli organi inquirenti e di potersi scegliere liberamente quella parte di essi, per cui senza nessun interesse di parte, fare il tifo. Sarà sicuramente una pura coincidenza ma “come per magia”, guarda caso, tutte le sue denunce sulle varie questioni da lui trattate sono sempre state affidate alla competenza del medesimo P.M. il quale a sua volta ha affidato le indagini sempre allo stesso organo investigativo. Da quanto appena esposto si può evincere che è proprio il Corona quindi che pratica tale “espediente” e non certamente altri.
Ma veramente il Corona, moderno figlio del “guelfismo” ci vuol far credere manicheisticamente che la storia della civiltà, anche in Benevento, lo ha chiamato alla lavagna affinchè lui scriva il nome dei buoni e dei cattivi, senza che minimamente lo sfiori il dubbio che queste sue azioni “pubblicitarie”, anzichè “pubblicistiche”, possono ingenerare, a favore degli uni o degli altri, effetti distorsivi per la ricerca della verità; e se alcune sue amicizie personali finiscono per invigorirlo fino al punto di sentirsi il “DOMINUS” dell’orientamento delle scelte, con spirito umanitario verso il Corona, avvertito di quanto sta avvenendo rappresento, ancora una volta e per sempre, al “Corona & Company” che il boomerang, se non colpisce la preda, ritorna con effetti devastanti nelle mani di chi lo ha lanciato. Certi sodalizi, comunque a torto o a ragione, dovrebbero, da chi di dovere, essere evitati o meglio non consentiti, perché nel durante possono destare situazioni di “allarme sociale”.
Ricordo a me stesso: “chi commette un reato è un criminale; ma chi sa che è stato commesso o che si sta commettendo un reato e non lo denuncia è criminale due volte”.
La vicenda che mi coinvolge, per un certo verso è patrimonio indisponibile unicamente della mia persona, ma poiché ha ingenerato azioni di procedura e presunzioni legali che nel metodo non possono essere condivise e che domani potrebbero riguardare altri cittadini, colgo l’occasione per sollecitare l’attenzione di chi in questa città la testa non ce l’ha solo per dividere le orecchie ad allertarsi contro un costume di uso e di abusi che se opportunamente non debellati potrebbero prevaricare fino ad assumere le caratteristiche di un’epidemia che modifica la struttura portante dell’edificio stesso della civiltà.
E per finire mi sia consentito di ricordare ai lettori una simpatica e chiarificatrice “massima beneventana” che, a mio umilissimo giudizio , rende al meglio l’essenza e la filosofia della vita : ”Tre so’ i putient’: u’ Papa, u’ Re e chi nun tene nient’ “ (Tre sono i veri potenti : il Papa, il Re e chi non ha nulla da perdere… cosa gli andate a togliere?)… a buon intenditor… poche parole.

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