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SANNIO

Come fronteggiare i rischi e cogliere le opportunità del futuro? Se ne discute a Vitulano

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“Insieme abitanti della Dormiente e non dormienti essi stessi”. Una riflessione proposta dal Comitato della Annunziata con la presenza del Prefetto di Benevento e del vescovo di Castellaneta, Sabino Iannuzzi, per dare la caccia ai tesori nascosti della Valle e invertire la tendenza di una comunità che diventa più piccola, più vecchia e più povera.

Si tratta – si legge nella nota – di tesori di ordine immateriale come la lingua, la storia, le tradizioni, i rapporti di parentela e di amicizia e tesori di ordine materiale come la montagna, la biodiversità, i prodotti della natura, la gastronomia o i marmi e antichi saperi o un patrimonio immobiliare pubblico e privato poco utilizzato. Storia e geografica uniscono i sei comuni della Valle Vitulanese da sempre, mentre la gestione di risorse potenziali e di servizi fondamentali stenta a trovare forme di collaborazione che riducano i costi, creino sinergie e aumentino le opportunità.

Oggettive difficoltà – prosegue la nota – di ordine fisico, quali le distanze e la dispersione territoriale, non possono giustificare individualismo, assenteismo e campanilismo quando la unione e la cooperazione creano potere contrattuale per il riconoscimento di diritti sociali fondamentali, per fornire una dimensione più efficiente alla gestione di servizi pubblici e sopratutto possono aiutare a dissotterrare le risorse naturali e culturali presenti nel territorio. E’ tempo di approfondire come tecnologia e digitalizzazione possono rendere accessibili a domicilio numerosi servizi comunali e perfino alcuni servizi sanitari rendendo meno problematici gli effetti negativi di una unione di attività a livello Valle e non più comunale i giovani, i talenti cercano altrove occupazione e attrattive e il patrimonio. I ragazzi vanno incontro ad una offerta scolastica più povera e accessibile con maggiori sacrifici, gli anziani stessi godono di pensioni e fattori climatici di tranquillità ma sono esposti alla difficoltà di accesso ai servizi sanitari e di assistenza.

Il futuro di pensioni, sussidi e spesa per servizi assicurati dalla Stato incontra difficoltà nel livello del debito e nell’egoismo dei territori per non oltre condividere le entrate fiscale. Disaffezione e rassegnazione fanno crescere l’assenteismo elettorale (oltre 10 punti nella Valle confrontando le due ultime politiche), associazionismo pure numeroso opera in modo discontinuo e solo a livello comunale , a parte gli scout e il Terzo ordine francescano! Nella Casa comune della Valle, il complesso della Annunziata, oltre 150 anni fa cittadini provenienti da tutte le comunità della Valle si riunivano per decidere come trasformare l’ideale di unire l’Italia in organizzazione e azione. Fu decisa in questo complesso la creazione di un gruppo di volontari per andare a dare manforte alla Città di Benevento per aderire al processo unitario e poi a collaborare con l’avanzata di Garibaldi!

In questa Casa comune della Valle il Comitato della Annunziata propone di dare inizio ad un discussione, cui auspica possano aderire tanti cittadini, per dare un seguito ad incontri e progetti tematici per definire, declinare e comunicare i tratti della identità comune e delle attrattive peculiari ,le esigenze degli abitanti che rischiano di non venire più provviste dal pubblico o comunque non soddisfatte, le possibilità e i progetti che possano trasformare escursionisti che affollano il ferragosto o i fini settimanali e poi scompaiono, le condizioni per cogliere i potenziali effettivi dei marmi, dell’olio, dei prodotti tipici e degli stessi beni culturali e della loro valorizzazione, senza nostalgia per il passato ma ricostituendo le condizioni e un indirizzo di sviluppo che il passato, le tradizioni , i saperi e la intraprendenza hanno già dimostrato essere maggiore di oggi.

Non è mancata la espressione di un auspicio che cittadinanza attiva e responsabile possa sostenere gli amministratori nei loro compiti e nel mettere insieme servizi e risorse come a promuovere il ritorno nella Valle della Icona della Vergine dalle tre mani, un tempo nella Abbazia della Madonna della Grotta, e oggi lontana. Una icona di grande valore religioso e storico ma anche una immagine che indicando con la terza mano il cammino possa mostrare e incoraggiare i giovani della valle a trasformare il buono che esiste in risorsa per il presente e il futuro con giovanile passione e coraggio”, conclude la nota.

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