SANNIO
Compostaggio e biodigestore, da Sassinoro a Colle Sannita: comitati chiedono intervento Regione

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Chiedono interventi della Regione anche per Sassinoro e Colle Sannita i comitati civici “Rispetto e Tutela del Territorio”, “Tutti per l’ambiente, l’ambiente per tutti”, “Riccia borgo pulito” e il movimento politico “Altra Benevento è possibile”.
“A seguito della vicenda miasmi che dalla località Ponte Valentino di Benevento hanno investito la città e le aree limitrofe allo stabilimento SANAV srl – scrivono – apprendiamo della diffida emanata dalla Regione Campania nei confronti della ditta. Purtroppo chi vive in ambiti del genere conosce bene tale problematica, quella di essere costretti a respirare aria maleodorante e malsana, nonostante le normative restrittive in materia, ciò che accade del resto da due anni a Sassinoro, dove un impianto di compostaggio a pochi metri dal paese, 700 metri dalla scuola e a 60 metri da abitazioni, come nel caso citato, rendono il luogo invivibile.
Sassinoro – spiegano i comitati – è ancora in attesa: di interventi di tutela, nonostante le segnalazioni continue da due anni a questa parte, e dei risultati di sopralluoghi riguardanti sia i cattivi odori, che degli sversamenti a cielo aperto puntualmente documentati con foto e video, che infiltrano terreni circostanti di liquami”.
“Liquami – aggiungono – che destano serie preoccupazioni soprattutto per un bene pubblico come l’acqua, visto che afferiscono immediatamente in falde che alimentano il Lago di Campolattaro, dichiarato bacino idrico strategico d’interesse nazionale, oggetto di potabilizzazione per più di 700 milioni di euro.
Alla luce di tale situazione ci si chiede: se tutto questo è consentito, se si sono adottate sottoclassi di cittadini in Campania, o se il territorio sannita è uno solo?
Per questo si richiede formalmente alla Regione Campania di adottare le stesse misure e con la stessa efficacia e tempestività. Ci auguriamo che gli organi istituzionali facciano prevalere i diritti di tutti, anche di quei cittadini che vivono nelle periferie, in primis il un diritto alla salute, costituzionalmente garantito. Continueremo come sempre a monitorare e denunciare, fin quando il problema sarà presente”, concludono.