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Il ‘miracolo’ di Innocenzo e la sua lezione di vita per tutti: dal trapianto cuore-polmoni alla Maturità

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La storia che vi raccontiamo oggi è un piccolo grande miracolo della vita. Una storia di coraggio e perseveranza, ma soprattutto di ‘rinascita’. Protagonista un ragazzo del centro storico di Benevento, il 20enne Innocenzo Mandrone, che ieri mattina ha conseguito la maturità presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Gobetti Marchesini Casale Arduino” di Torino, esaminato da una commissione composta da docenti piemontesi e beneventani dell’Ipsar “Le Streghe”.
La straordinarietà di quanto accaduto sta nel fatto che appena 3 mesi fa il giovane sannita – che versava in gravissime condizioni per una patologia ‘ereditata’ dalla nascita – ha subito il trapianto di cuore e polmoni. Non si è mai arreso, neanche nei momenti più bui, ed oggi è un esempio per quanti vorrebbero mollare, per quanti vorrebbero ‘gettare la spugna’ dinanzi alle difficoltà della vita.
Accanto a lui, inseparabili, il papà Alessandro, mamma Anna e la sorellina Elena che non lo hanno lasciato solo neanche per un secondo in questi mesi durissimi che li hanno portati a trasferirsi in Piemonte per sperare in un ‘miracolo’ sanitario. Intanto a casa, in via III settembre, lo aspettano la nonna Elena, i vicini di casa e tanti amici per riabbracciarlo e festeggiare insieme la fine del suo percorso di studi. Lui, un figlio speciale del quartiere, cresciuto all’ombra dell’Arco di Traiano, con la grande passione per la Strega e per la musica. Lo attende anche la sua scuola, l’Ipsar Le Streghe, con la dirigente che si è tanto prodigata per far sì che Innocenzo potesse discutere al meglio il suo esame. Lo attende la cooperativa sociale Bartololongo del presidente Italo Montella, che lo ha supportato nella preparazione scolastica permettendogli di raggiungere questo straordinario traguardo.
La vita di Innocenzo è stata un vero e proprio calvario. Nato con una seria patologia cardiaca, dopo qualche anno si è aggiunta una grave complicanza polmonare. Sono stati anni difficili in cui le costanti erano sofferenza e speranza in un miracolo. Innocenzo non sarebbe mai guarito e attraversava a tappe la sua vita. Piccoli traguardi raggiunti grazie all’aiuto medico e umano dei dottori Michele D’Alto, Paola Argento, e Emanuele Romeo che lo avevano in cura presso la struttura ospedaliera Monaldi di Napoli.
Un anno fa l’inevitabile peggioramento e la necessità di valutare un possibile trapianto cuore-polmoni. Da Napoli alle Molinette di Torino è stato un passaggio facile, nonostante la lontananza dalla sua città. L’accoglienza umana e la professionalità della dottoressa Claudia Raineri, del Prof. Boffini e dei dottori della Terapia Intensiva Coronarica Diretta dal Prof. De Ferrari, hanno lasciato intendere che avrebbero fatto l’impossibile per il ragazzo. La vita lo stava abbandonando, le complicanze sembravano insuperabili e i rischi di sottoporlo ad un trapianto – a causa di una salute molto cagionevole – erano tanti.
Ma quali posso essere i rischi per la vita se la stessa vita è alla fine? Innocenzo ha accettato consapevolmente tutto quello che era necessario per vivere, anche se le possibilità di riuscita erano minime.
Finalmente la notte dell’8 giugno, alla vigilia del suo ventesimo compleanno, è arrivata la notizia tanto sperata di organi disponibili. Da lì il trapianto di cuore e polmoni in quel corpo straziato e stanco.
Quest’estate per Innocenzo è iniziata una nuova vita, che potrà vivere appieno, assaporando le piccole e grandi gioie, godendo delle belle giornate di sole e pensando al futuro senza paura. Certo, le difficoltà sono ancora tante: prima di tornare a casa, nella sua adorata Benevento, lo aspettano ancora sei mesi di controlli, ma la primavera non è poi così lontana. La sua primavera, invece, è già iniziata.