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‘Il lavoro della SAMTE risponde solo ad un dovere legislativo’

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Nei giorni scorsi la SAMTE, la società partecipata dalla provincia di Benevento, è stata al centro di alcune considerazioni espresse anche attraverso gli organi di informazione riguardanti il ruolo che nel prossimo futuro andrà ad esercitare in tema di provincializzazione dei rifiuti.
In una nota di risposta, che ricorda dapprima i passaggi più controversi degli attacchi rivolti (la “sconsiderata scelta politica, inaccettabile tentativo di esautorarci, ci opporremo con qualsiasi mezzo”; “Il fronte comune intende contrastare con qualsiasi mezzo democratico, l’incomprensibile logica che è alla base di tale sconsiderata scelta politica profilatasi nelle ultime settimane”), l’ufficio stampa della SAMTE chiarisce che “il lavoro cui attende la Partecipata Provinciale, non ha la natura di scelta politica; si configura ed è una attività di gestione amministrativa, peraltro, doverosa sia per il riguardo dovuto alle popolazioni sannite, sia per il naturale rispetto che l’esecuzione di una legge nazionale e regionale comporta. Sicché, nessuna scelta politica, solo attività amministrativa, solo attività di esecuzione di un disposto legislativo; attività, naturalmente, nei confronti di tutti i terzi, rispettosa, accorta, paziente”.
Quanto alla “scelta politica profilatasi nelle ultime settimane”, si precisa che la “scelta politica, qui è doveroso dire scelta politica, è stata, solo, ribadita dal Parlamento Nazionale con la Legge 26 febbraio 2010, n. 26: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n.195; trova la sua radice, vera, nella L. R. n. 4 del 28 marzo 2007, integrata e modificata dalla L.R. n. 4 del 14 aprile 2008. Queste leggi, queste, sì!, hanno operato una scelta politica; scelta politica tradotta in legge che è alla base del lavoro della SAMTE. Se così stanno le cose….quale è, or dunque, la scelta, che, sulla materia, si sarebbe profilata nelle ultime settimane? Ancora si ribadisce che il lavoro cui attende la Samte in esecuzione delle leggi prefate si svolge con attenta scrupolosità e con rispetto delle prerogative dei Consigli Comunali, delle Giunte e dei Sindaci. Ancor di più, nel rispetto del popolo sannita”.
“Si fa, ancora, notare, che la provincializzazione dei rifiuti, per sua natura, per le economie di scala che produce, sulla dimensione provinciale, darà luogo ad una riduzione complessiva di costi della raccolta, trasporto e smaltimento; in conseguenza ad una riduzione, od almeno contrasterà, ulteriori aumenti dei livelli Tarsu. Quindi, in prospettiva, dovrebbe dare luogo, a parità di condizioni, ad un generalizzata riduzione della spesa pro capite della Tarsu, in capo ai cittadini sanniti. E da ultimo non può non essere sottaciuto che gli argomenti sollevati possono, pur essere, considerati degni di nota, intelligenti, acuti, tuttavia, non vengono confrontati con il versante economico ed organizzativo, oggi presente, né vengono confrontiat con il tempo politico presente. Se fossero confrontati nel contesto di questi oggettivi criteri, forse, dagli stessi autori, i rilievi avanzati verrebbero considerati antieconomici ed anacronistici. Per essere efficaci, basta solo guardare le date dei singoli atti, si sarebbero dovuti sollevare, tempestivamente; cioè, al momento della formazione del corpo legislativo che disciplina la materia. Nella fase, cioè, del “de jure condendo”; cioè prima del 2007! E sui tavoli alti della Politica! Ora siamo in altra fase, quella del “de jure condito”; nella fase della esecuzione della legge! La prospettiva è altra, sicché! Il lavoro della Samte, comunque, lo si guardi, resta un dovere sul piano legislativo! E non si lascia distrarre dalle polemiche, talvolta, strumentali!”