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Lettera di Daniela Basile sui precari della scuola

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera pervenuta in redazione, da Daniela Basile del Comitato Insegnanti precari e Ata Sanniti.
“Lo scorso anno – esordisce la Basile – i precari della scuola sono stati oggetto di politiche strumentali e di proclami vergognosi che non solo hanno leso i diritti di onesti lavoratori che di punto in bianco, senza giusta causa, sono stati licenziati ma che hanno anche calpestato senza scrupoli la loro dignita di persona e di individui.
Ricordo benissimo in che modo, durante lo sciopero della fame e l’ennesima protesta dei precari della scuola in tutta Italia, gli onorevoli Sanniti Mazzoni, De Girolamo e il Senatore Viespoli intervennero nel merito. Ricordo gli innumerevoli comunicati stampa di solidarietà, i tanti interventi telivisivi, in cu si impegnavano pubblicamente a farsi carico del problema e a
risolverli e in cui sostenevano di preferir lavorare nelle sedi competenti onde evitare di sfruttare la piazza per il proprio tornaconto . Ricordo ancora l’onorevole De Girolamo quando con tatticismo politico condusse a Benevento, in una segretaria di partito e non in una sede Istituzionale come conviene, l’assessore Miraglia per annunciare che il partito del fare e dell’agire che
non strumentalizza ma mette in atto, aveva stanziato 20 milioni di euro per salvare tutti i precari.Una campagna mediatica studiata ad hoc, in puro stile pidiellino, messa in piedi per salvarsi le facce. "Meno male che De Girolamo; Mazzoni e Viespoli ci sono dunque". Costoro giocando sulle vite di oltre 500 esseri umani, beffeggiando le loro speranze e il loro futuro, hanno messo in
piedi una manovra mediatica assai discutibile atta solo a salvare la loro credibilità dinnanzi all’opinione pubblica. Dove sono finiti i venti milioni di euro? Come mai nessuno di loro si è mai sognato di convocare e di spiegare ai diretti interessati cosa stesse succedendo? Dove sono i precursori dei fatti e come mai tacciono e si nascondono? Avevano a cuore le sorti, la formazione e
il futuro dei giovani e gliel’hanno negati! Ogni giorno il loro fare elimina un pezzetto di futuro alle nuove generazioni e io non ne sarei fiero.E’ stato stanziato solo un milione di euro in tutta la Campania e a Benevento in totale 3 istituti scolastici hanno avuto la fortuna di poter migliorare la qualità dell’offerta formativa e di utilizzare personale precario disoccupato.
La Regione Campania intanto, non retribuisce nemmeno chi ha prestato servizio per un anno in quei plessi e ha contribuito a mandare avanti col proprio operato il sistema scolastico. Disoccupati e mazziati si potrebbe concludere :hanno lavorato, anticipato soldi del carburante per recarsi al lavoro senza
essere nemmeno liquidati a distanza di mesi. Ci sono precari – prosegue la Basile – che attendono i compensi da oltre un anno e da oltre un anno ricevono porte in faccia come risposta.
Ma a che gioco si sta giocando? Il gioco delle tre carte vorrei
concludere agevola solo chi utilizza questo gioco meschino per salvare la propria poltrona. Benevento perde pezzi, trasporti, lavoro e acquisisce discariche, mostri ecologici che faranno il bene dei napoletani e che svaluteranno le nostre terre e le nostre case mettendo a repentaglio la salute pubblica, semplicemente perchè si continua a giocare per sè e non per il bene dei cittadini e degli elettori. Si predica bene e si razzola male ed è giunto
il momento di smetterla. Si faccia chiarezza immediatamente sulla situazione e la si smetta di ledere la rispettabilità di chi vive un dramma lavorativo. Il problema scuola e precariato non è stato affatto risolto, è stato gettato fumo negli occhi all’opinione pubblica e nei prossimi giorni sarà dimostrata la realtà delle cose. Saranno scoperte le carte e chi si nasconde dovrà dare atto e spiegare. In nome e per conto della trasparenza i lavoratori – conclude la Basile – continueranno a denunciare a testa alta le ingiustizie sociali e gli abusi di potere senza piegare la testa a imposizioni inique piovute dall’alto che non hanno cuore la vita ma solo taglio e cinica indifferenza verso chi manda avanti onestamente un intero Paese”.