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Impianti di riscaldamento: quale termosifone scegliere per la propria casa

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Benché l’estate sia ormai alle porte e le temperature stiano gradualmente aumentando, questo è il periodo nel quale molti decidono di avviare i lavori di ristrutturazione e si trovano pertanto a decidere quale sistema di riscaldamento installare in vista della prossima stagione fredda. Scegliere il giusto impianto di riscaldamento è una cosa da non sottovalutare, poiché entrano in gioco diversi fattori anche molto importanti.

Il pensiero più ricorrente, per la maggior parte delle persone, è la spesa che si dovrà sostenere per l’installazione del nuovo impianto. Oltre questo, però, vanno considerati elementi come le caratteristiche dello spazio in cui verrà inserito, i materiali con i quali è stato realizzato, nonché gli elementi riscaldanti disponibili in commercio al momento dell’acquisto. In più, c’è anche la preoccupazione di trovare un riscaldamento che aiuti a risparmiare sul costo delle bollette.

Una scelta simile deve quindi essere fatta tenendo a mente tutti questi fattori, affinché si possa prendere il sistema di riscaldamento che meglio risponda alle proprie necessità.

È bene conoscere prima di tutto come funziona un sistema di riscaldamento, quali tipologie sono disponibili sul mercato e di conseguenza valutare quale può essere quello più adatto, per poi procedere all’acquisto definitivo.

Il funzionamento di un sistema di riscaldamento

Quando si parla di riscaldamento, il primo pensiero va subito al termosifone. Tuttavia, questa è soltanto l’ultima parte di un sistema di riscaldamento, quello più evidente.

Inoltre, lo stesso termine “termosifone” in realtà viene usato spesso in modo improprio: per la precisione, esso sta a indicare non tanto l’oggetto, quanto il fenomeno fisico della circolazione convettiva generata quando due fluidi di volumi diversi e con temperature differenti si incontrano all’interno di un sistema idraulico.

Oltre al termosifone, un sistema di riscaldamento ha bisogno necessariamente di altri elementi per poter svolgere le sue funzioni in modo corretto.

C’è bisogno prima di tutto di un generatore, il nucleo principale di ogni sistema di riscaldamento. Infatti, è proprio il generatore a produrre il calore che poi verrà trasferito in tutto l’edificio. Questo elemento fa sì cioè che dalla combustione di gas, gasolio, gpl, o dall’energia elettrica o solare si passi all’energia termica.

Sono stati poi menzionati i fluidi. Di solito, negli impianti di tipo tradizionale, si tratta di acqua, la quale raccoglie l’energia termica, viaggia all’interno di tutto il sistema di riscaldamento e porta tale energia agli elementi riscaldanti, per poi ritornare al punto di partenza e ricominciare il ciclo energetico.

Le tipologie di termosifoni

Al di là delle questioni più propriamente tecniche, come si può ben immaginare esistono diversi tipi di caloriferi. Da quelli in acciaio fino ai termoarredi presenti nei bagni, ognuno si differenzia dall’altro per diverse caratteristiche fisiche e di performance:

  • Termosifoni in ghisa: dall’aspetto un po’ retrò, sono oggetti di grandi dimensioni. Hanno bisogno di tempo per riscaldarsi, ma poi mantengono il calore a lungo, anche dopo che la caldaia è stata spenta. Inoltre, data la loro resistenza all’usura, hanno una vita piuttosto lunga;
  • Termosifoni in acciaio: al contrario dei modelli in ghisa, si sposano bene con arredamenti più moderni e contemporanei. Si riscaldano più velocemente rispetto ai termosifoni in ghisa, e hanno un’alta inerzia termica;
  • Termosifoni in alluminio: per malleabilità del materiale e aspetto, questi modelli sono molto simili a quelli in acciaio, anche se più economici. Dato che la loro produzione è più semplice sono generalmente più convenienti, tuttavia si usurano più facilmente a causa della ruggine e perdono subito calore a causa della bassa inerzia termica tipica dell’alluminio;
  • Termosifoni elettrici: si differenziano dai termosifoni finora descritti perché non funzionano con il gas, ma appunto con l’elettricità. Alcuni modelli sono trasportabili, per cui possono risultare molto utili per ambienti sprovvisti di un sistema di riscaldamento, mentre altri sono montati direttamente sulla parete.

Come scegliere il giusto modello

Visto che il mercato offre una tale varietà di modelli, la scelta di un termosifone deve essere ponderata attentamente, tenendo conto di alcuni fattori importanti.

Come prima cosa, bisogna valutare le dimensioni degli ambienti che il termosifone andrà a riscaldare.

A seguire, se si andranno a sostituire dei vecchi termosifoni, è necessario conoscere dove sono posizionati gli attacchi e gli interassi (la distanza tra la valvola e il detentore).

Inoltre, il modello di termosifone che si andrà a scegliere è legato all’impianto di riscaldamento presente nell’ambiente. Ne esistono di due tipi: quello monotubo, in cui i termosifoni sono collegati gli uni agli altri, per cui, se se ne chiude uno, ci saranno degli effetti anche sugli altri; quello bitubo, invece, mantiene ogni termosifone indipendente l’uno dall’altro.

Infine, un altro aspetto da tenere in considerazione è la potenza termica dell’impianto di riscaldamento presente nell’abitazione.

Come risparmiare sul riscaldamento

Come accennato all’inizio di questo articolo, una questione che è diventata piuttosto importante per diverse persone è il risparmio energetico. In questo senso, si possono prendere alcuni accorgimenti utili per abbassare il prezzo dell’energia consumata, senza tuttavia privarsi del giusto riscaldamento nei propri ambienti.

In generale, un buon consiglio è quello di impostare la temperatura intorno ai 20 gradi. Così facendo, non solo si risparmierà sul costo della bolletta, ma si eviterà di subire un eccessivo sbalzo termico nel momento in cui si esce di casa.

Inoltre, non è necessario che la temperatura all’interno di un’abitazione sia sempre la stessa in ogni sua stanza. Anzi, è meglio apportare delle variazioni: la cucina avrà in generale meno bisogno di alte temperature rispetto al bagno, per esempio, così come la camera da letto può essere meno calda rispetto alla sala.

I termosifoni poi non vanno coperti con teli, vestiti o altri oggetti, perché necessitano di ampi spazi per poter funzionare nel modo più efficiente possibile. Anche la parete su cui poggia il termosifone è meglio che sia isolante, così da non assorbire il calore.

Un accorgimento noto a tanti ma che è bene comunque ricordare è quello di non lasciare mai le finestre aperte quando i termosifoni sono accesi, dato che così altrimenti dovranno usare più energia per riscaldare gli ambienti. Al massimo, si può far circolare l’aria per una decina di minuti al giorno, il tempo necessario per dare aria alla stanza ed evitare l’umidità.

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