Calcio
Benevento, una sentenza da accogliere senza vittimismi
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Alta Corte del Coni e, volendo, la giustizia amministrativa. Questo il cammino ulteriore nelle aule per un giudizio sportivo sul Benevento calcio che azzeri una penalizzazione comunque confermata dalla Corte di Giustizia Federale, sia pure con ulteriore decurtazione di 3 punti rispetto alla richiesta del procuratore Stefano Palazzi già oggetto di ampia riforma numerica in primo grado (in totale, sottratti ben 8 punti ai 14 iniziali). Resta l’ammenda, invece, la mancata conoscenza immediata delle motivazioni – che saranno pubbliche in seguito – e resta intatta la posizione dell’ex portiere giallorosso Marco Paoloni. Dati i tempi dell’iter, è più che probabile che la prossima stagione agonistica dei giallorossi, sempre alla ricerca di quel salto di categoria sfuggito d’una inezia nel corso di questi ultimi anni, cominci sull’abbrivio di queste due sconfitte a tavolino. Sempre riformabili anch’esse, ovviamente.
Dopo due gradi di giudizio e, senza quei vittimismi vari che già cominciano a emergere nel segno del populismo campanilistico di cui è stata ferocemente impregnata la giornata (si pensi al consiglio provinciale ed alla ridda di dichiarazioni rilasciate…), abbiamo però un impianto accusatorio che si ridimensiona ma non sparisce del tutto. E’ la tara della responsabilità oggettiva ed anche l’effetto della strategia difensiva, appunto mirata ad un progressivo abbassamento della quota ad handicap nei vari gradi di giudizio. Ed è un po’ come il raggiungimento della prescrizione, roba che negli alti livelli politici nostrani conoscono benissimo.
C’è, ed è altrettanto vero, una dissonanza evidente fra il meccanismo automatico della penalizzazione in punti derivante da responsabilità oggettiva e la staticità della situazione di Paoloni cui è stata confermata la sentenza del primo grado. Ovvero, non si spiegherebbe la sforbiciata al Benevento se Paoloni è visto come reo di colpe gravi. Questo uno dei motivi che, assieme all’altro citato (una condanna minima c’è ancora) inviterebbero, in attesa delle motivazioni appunto, ad un tranquillo silenzio, in particolare da parte degli attori pubblici, come il consigliere delegato allo Sport del comune di Benevento. Ma anche da parte della società, che si è subito afrfettata a porre in bell’evidenza sul suo sito lo scritto di Castiello che è possibile leggere anche sul nostro sito.
Giusto per non fomentare animi che, in tema di calcio (mentalità questa ormai anche applicata alla politica del Sannio), proprio tranquilli non sanno essere.