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‘Non riesco a stare senza mascherina ed evito qualsiasi contatto fisico con amici e familiari’

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Gentile dottoressa,
le scrivo per un problema che sto riscontrando da qualche settimana. Con il progressivo ritorno alla normalità e all’allentamento delle restrizioni anti-covid, ho notato delle ripercussioni psicologiche su di me. La mascherina, insieme con il gel idroalcolico, mi ha permesso di creare un circolo di sicurezze e di abitudini di prevenzione al quale non riesco più a rinunciare. Anche all’aperto percepisco un senso di vulnerabilità all’idea di togliere la mia mascherina, che è diventata ormai la mia comfort zone. Senza, non vado da nessuna parte…un po’ se dovessi uscire in mutande o scalza. Mi dispiace dirlo, ma questo ha stravolto anche le mie relazioni interpersonali: evito o sto lontanissima da persone che non la utilizzano o non la indossano correttamente, anche amici e familiari. Evito di condividere spazi al chiuso con altre persone, ma soprattutto qualsiasi tipo di contatto fisico: dalla stretta di mano all’abbraccio, dal bacio (impensabile) al pugnetto di saluto. Sono traumatizzata dal possibile contagio. Mi aiuti a superare questa fase e a ritornare alla normalità.

Gentile signora,
il suo è un problema molto diffuso perché l’isolamento al quale molte persone sono state sottoposte a causa del Covid 19 ha stravolto completamente la vita generando un forte disagio che molti hanno avuto difficoltà a gestire.
La paura e la conseguente ansia consentono al nostro cervello di avvertirci quando si avverte un pericolo e contemporaneamente viene attivata una risposta funzionale adatta a fronteggiare l’evento incerto e sconosciuto.
Dunque in tal modo si riceve una spinta motivazionale che porta ad assumere comportamenti idonei a proteggere dal pericolo noi stessi e i nostri cari anche generando comportamenti irrazionali che impediscono, nel tempo, il cambiamento delle proprie abitudini.
Ora, però, ci troviamo davanti ad una seconda sfida: la ripartenza. Dopo il lockdown, la quotidianità non sarà più quella di prima della pandemia, ma si tratterà di convivere con il Covid 19 che continuerà a circolare anche se in maniera meno aggressiva. La ripresa dei rapporti sociali e lavorativi sarà inevitabilmente lenta e graduale: la capacità di adattamento e la resilienza saranno messe alla prova.
Pertanto si è combattuti tra il desiderio di ritrovare una socialità fisica e la consapevolezza che il rischio del contagio è ancora presente e questa situazione favorisce il sopraggiungere di stress e frustrazione che attivano conseguentemente atteggiamenti come quelli da lei descritti.
Nella quotidianità, pertanto, non possiamo sempre evitare situazioni che sono fonte di stress ma che possiamo superare imparando a staccare il pensiero, focalizzandolo su un’immagine positiva, fonte di piacere.
Sembra difficile ma è solo questione di allenamento continuo che è necessario ed opportuno fare per permettere alla mente di ricaricarsi.
Se la situazione diventa ingestibile, è possibile chiedere un aiuto ed intraprendere un percorso psicologico di supporto. In un momento come questo, lo psicologo potrebbe aiutare ad affrontare i momenti di difficoltà e di stress e ristabilire l’equilibrio interiore.
Cordialmente
Dott.ssa Teresa Ciarlo
Per un consulto o ulteriori info: terryciarlo@hotmail.com
Cell. 3885723799