ECONOMIA
Centri Relax, i dipendenti alla Cgil: ‘Nessuno stato di agitazione, dialogo sereno tra le parti’

Ascolta la lettura dell'articolo
“Nessun dipendente della Relax S.p.A. ha mai sollecitato alcuna rappresentanza sindacale e giammai proclamato lo stato di agitazione che la CGIL ha illecitamente dichiarato”. Lo scrivono in una nota i dipendenti della Relax Spa, che replicano al comunicato stampa inviato questa mattina dal segretario della Sanità privata Fp, Pompeo Taddeo, con la quale si dichiarava lo stato di agitazione del personale a seguito della mancata convocazione di un tavolo sindacale relativo al nuovo contratto di comparto.
“In merito all’applicazione del nuovo contratto di comparto, infatti, le parti (personale e datore di lavoro) stanno già dialogando in un clima di serena e fattiva collaborazione.
Riconosciamo, al contrario, di non aver mai ricevuto alcun diniego da parte della Relax S.p.A., azienda che ha sempre dimostrato ampia disponibilità al confronto con i suoi dipendenti per una soluzione positiva della questione in oggetto, nel pieno interesse dei lavoratori.
Tutti noi 114 dipendenti (e non 200 come ancora erroneamente dichiarato nella citata nota CGIL) – continua la nota – viviamo una situazione lavorativa serena, in cui da sempre ci è garantita la continuità e puntualità nella corresponsione degli emolumenti e degli oneri contributivi (senza, tra l’altro, l’utilizzo dello strumento della Cassa Integrazione, neppure nei periodi pandemici).
La problematica che la CGIL solleva a supporto della propria tesi, è stata già affrontata ed è in via di risoluzione.
Pertanto, con la presente nota, i lavoratori dei Centri Relax, intendono, ancora una volta, smentire categoricamente quanto riportato nella nota a firma del Sig. Pompeo Taddeo, chiarendo che i rapporti tra le parti si sono sempre distinti per la serietà e correttezza reciproche.
In questi momenti così difficili – concludono i dipendenti – non è opportuno sollevare inesistenti conflittualità con inutili strumentalizzazioni, lontane dagli interessi reali di noi lavoratori”.