POLITICA
‘A Benevento lottizzazione ed occupazione spregiudicata del potere’

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“Il mondo è dentro una crisi globale. La politica è chiamata a scelte epocali. Ma a Benevento l’orologio batte il tempo della lottizzazione e dell’occupazione spregiudicata del potere. Il tutto nel silenzio di attori politici, sociali, associativi o, peggio, nella disinformazione quotidiana che produce assuefazione, laddove sarebbe doverosa la civica indignazione”. Questo l’incipit del documento politico di Tèl diffuso alla stampa attraverso un comunicato.
“Alla maggioranza – proseguono gli esponenti di Tèl – non bastavano nove assessori e dieci presidenti di Commissione: la creatività amministrativa ha inventato la figura dei consiglieri delegati, per quadrare il cerchio della lottizzazione tra Pd e lealisti.
Due delegati al Pd, un delegato più un dirigente comunale a Lealtà. Idem per le municipalizzate: se l’Asia “appartiene” a Lealtà, la Gesesa tocca al Pd. In attesa del prossimo “primo della lista”, diventato tale per scorrimento, perché conta il posizionamento. La competenza sta nel numero, nella dote preferenziale”.
“Si conferma che a Benevento – si legge ancora nel comunicato – risultano “sospese” le regole che dovrebbero sostanziare l’elezione diretta del sindaco: l’autonomia del primo cittadino, la discrezionalità, la separazione tra politica e burocrazia, la dialettica tra partiti e istituzioni”.
Politica come occupazione, intermediazione, lottizzazione: questo il quadro che emerge dall’analisi di Territorio e Libertà che evidenzia: “Si affievolisce la tensione al bene comune, all’interesse generale; si accresce il potenziale corruttivo”.
“Governare diventa “collocare”, uomini ed interessi. Vale per la gestione, vale per il Puc. L’enfasi del traguardo storico serve a occultare il basso profilo della cronaca”, questo il duro messaggio lanciato dal gruppo di opposizione.
Il Puc definito un “puzzle, “mosaico” degli interessi fondiari e immobiliari, intermediati e “sistemati” da una politica priva di respiro e di disegno, che tratta allo stesso modo persone e particelle”.
E infine un Post scriptum: “A proposito di assessori e consiglieri delegati, va segnalato, come esempio di cultura dell’integrazione, il caso Guerra – Zollo. Il primo, assessore al Traffico senza i vigili urbani per regolarlo, perché i vigili sono stati delegati al secondo. Sicchè a Benevento, i Vigili urbani sono così considerati dall’amministrazione da non meritare né un comandante, né un assessore, ma grazie ad essi, Guerra e Zollo dovranno associarsi e fare vita di coppia amministrativa. Auguri”.