POLITICA
Città Aperta, Miceli-Cicatiello: ‘Da Essere Democratici solo astiose polemiche personali’
																														
															
															
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“Abbiamo  letto con un certo gusto le considerazioni riservate al nostro  Presidente, Luigi Diego Perìfano, in un documento redatto  dall’associazione “Essere Democratici”, una delle sigle della galassia  mastelliana. Dobbiamo dire che gli estensori del documento, anche se  hanno imparato subito lo stile dei loro nuovi padroni (zero argomenti e  aggressione personale dei competitori politici), in realtà conservano  una certa dose di autoironia. 
Si imputa al candidato Sindaco Perìfano – scrivono in una nota congiunta Lorenzo Cicatiello e Angelo Miceli, esponenti di ‘Città Aperta’ –  di aver subito un “tonfo” elettorale…avendo lo stesso raccolto nelle  recenti elezioni comunali quasi il 48% dei consensi, avendo vinto nel  centro urbano dopo aver fronteggiato l’assalto di ben 10 liste (il  doppio di quelle che lo sostenevano), ed essendo riuscito sia nel primo  che nel secondo turno ad andare oltre i consensi percentuali raccolti  dalle forze che lo appoggiavano.
La  verità è che l’unico insuperabile tonfo che si ricordi a memoria d’uomo  è quello verificatosi nel 2016, allorquando uno degli esponenti di  “Essere Democratici”, Raffaele Del Vecchio, da candidato Sindaco riuscì  nell’impresa di perdere 14 punti sulle liste (ne aveva ben 7 a fronte  delle 4 del suo antagonista), e raccogliere al ballottaggio solo 1/3  dei voti. Quanto a chi scalda i banchi consiliari, bisogna riconoscere  che l’affermazione è di irresistibile comicità: è infatti passata agli  annali l’eroica, coriacea, costante opposizione svolta nello scorso  quinquennio dagli attuali protagonisti di “Essere democratici” .Roba da  “chi li ha visti”.
Forse qualche aspirante candidato sindaco, costretto a  rassegnarsi al ruolo di portatore d’acqua, meglio avrebbe fatto – concludono Cicatiello e Miceli – a  riconsiderare i danni procurati alla Città e alla politica per aver  tradito il mandato elettorale, preferendo la scorciatoia  dell’opportunismo alla strada maestra dell’opposizione”.
							
							


