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ECONOMIA

Detenuti e reinserimento lavorativo: il presidente PI Confindustria Campania, Pasquale Lampugnale, tra i relatori del CSRMed

L’imprenditore sannita, ospite al Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa di Napoli, sottolinea la necessità di sinergia tra gli attori sociali e cita le ‘best practices’ delle aree interne con il progetto dell’Asia e con la piattaforma Caritas ‘Libertà partecipate’

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Il presidente di Piccola Industria Confindustria Campania, Pasquale Lampugnale, è intervenuto nella giornata di ieri in qualità di relatore alla tavola rotonda “Innovazione sociale dei servizi di reinserimento delle persone in uscita dai circuiti penali”, nell’ambito della nona edizione del CSRMed, il Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa in programma all’Auditorium del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. 

Un appuntamento di prestigio e dai tanti spunti di riflessione all’interno di  un evento internazionale che, dal 2012, fa incontrare profit e no profit, pubblico e privato, per promuovere la responsabilità sociale di tutte le organizzazioni come leva necessaria allo sviluppo sostenibile di imprese e territori nell’area mediterranea.

Lampugnale, imprenditore sannita tra i massimi esponenti di Confindustria Campania, ha posto l’attenzione su temi fondamentali come il rispetto dei diritti umani, l’attenzione alle condizioni di lavoro, la parità di genere e il rifiuto di tutte le forme di discriminazione. 

“Il lavoro – ha spiegato nel corso dell’incontro – rappresenta un mezzo di risocializzazione e una fonte di sostegno di grande importanza, oltre che uno strumento di riabilitazione per coloro che sono sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, che si dimostra fondamentale per scongiurare la recidiva. La cultura al lavoro è una leva fondamentale per il percorso di riabilitazione e va sostenuta con iniziative come questa che, in più, affermano e consolidano un modello di intervento integrato e multidisciplinare per l’inclusione sociale e lavorativa in cui diversi soggetti territoriali concorrono nel proporre un’offerta di servizi sinergici”.

Da qui l’importanza di concentrare gli sforzi su un’azione di rete tra l’istituzione penitenziaria, il territorio e la magistratura di sorveglianza, la necessità di “pianificare nel periodo detentivo una formazione professionale specifica che risponda – ha spiegato Lampugnale – alle esigenze del mercato del lavoro”, ma anche intervenendo con diverse figure professionali per progettare al meglio i percorsi per l’inserimento lavorativo del detenuto.

“Per incentivare queste best practices – ha aggiunto il presidente di Piccola Industria Confindustria Campania – l’esperienza  suggerisce alcune indicazioni di merito come la sensibilizzazione delle imprese in circoli virtuosi emulativi, l’allargamento delle reti di sostegno esistenti tra pubblico e privato, cercando di siglare protocolli di collaborazione, a partire dalle buone prassi già avviate ma non conosciute; favorire l’inserimento con i contratti flessibili, tirocini e part-time; sveltire l’iter burocratico delle procedure”.

Tra gli esempi citati, che rappresentano esperienze positive realizzate nelle aree interne della regione, c’è l’iniziativa l’Asia, l’azienda di igiene urbana di Benevento, che ha aderito al progetto di ‘Innovazione sociale dei servizi di reinserimento delle persone in esecuzione penale esterna e in uscita dal circuito penitenziario’. Un’azione interessante nata grazie al supporto di Confindustria Benevento, che ha coordinato il gruppo di lavoro: nello specifico, otto ex detenuti domiciliati nel Sannio che sono in fase di uscita dal circuito penale saranno inseriti in azienda in un percorso lavorativo e di formazione professionale. 

“Un’esperienza volta a contrastare e contenere l’emarginazione sociale consolidando le competenze professionali – ha sottolineato Lampugnale – che sta dando grandi soddisfazioni anche per le grandi motivazioni emerse da parte dei protagonisti, motivazioni superiori a quelle dei percettori del reddito di cittadinanza, inseriti in altri progetti della partecipata del Comune cittadino”. 

Non solo: tra gli esempi anche “Libertà Partecipate” , la piattaforma di lavoro nata da un progetto interdiocesano tra le Caritas diocesane di Avellino e Benevento e finalizzato alla realizzazione di network di accoglienza e reinserimento socio-lavorativo per ex detenuti, detenuti e persone che possono usufruire di pene alternative, attraverso l’erogazione di borse lavoro con le cooperative sociali.

 “Dobbiamo lavorare per mettere in sinergia le nostre esperienze e le nostre opportunità – ha concluso il presidente PI Confindustria Campania -. Il tema della coesione sociale è fondamentale: i problemi non si possono risolvere alzando i muri tra buoni e cattivi, ma solo quando abbiamo la consapevolezza che l’azione di un singolo che delinque diventa un fatto che appartiene a tutti”. 

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