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Copagri: ‘Sì a fonti rinnovabili, ma senza penalizzare terreno utile ad agricoltura’

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“Pur favorendo la possibilità, per le aziende agricole, di trarre reddito dalle fonti di energia alternativa è altrettanto fondamentale tutelare, dalle eventuali speculazioni finanziarie, l’agricoltura tradizionale e di conseguenza i terreni agricoli e non da ultimo il paesaggio. Il consumo di suolo agricolo destinato all’istallazione del fotovoltaico minaccia il futuro delle nuove generazioni di agricoltori, se muore un albero bisogna pensare a piantarne uno nuovo no a sostituirlo con impianti fotovoltaici, perché non dobbiamo dimenticare che se scompare il suolo agricolo, negli anni, avremmo poco da gestire e coltivare”. A spiegarlo è il presidente provinciale di Copagri, Nadia Di Cerbo, sottolineando che “il suolo vocato all’agricoltura appartiene agli agricoltori e la multifunzionalità energetica va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali”. 

“Bisogna cercare di trovare – aggiunge – una convivenza tra agricoltura e fotovoltaico cercando di “guidare” correttamente le scelte dei siti verso quei terreni spesso definiti agricoli solo catastalmente, come pietre, marginali.

Insomma identificare nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete, nei tetti, nelle stalle, nelle strade interpoderali e fienili, le alternative per istallare gli impianti fotovoltaici. Una battaglia, questa, che la Copagri sta portando avanti in tutte le sedi e tavoli interessati.

Premesso, dunque, che siamo favorevoli all’energia rinnovabile – continua la Di Cerbo – è necessario salvaguardare il suolo agricolo di pregio o comunque, utile per l’attività agricola, per tale ragione è evidente che tali impianti fotovoltaici devono essere istallati sulla differenza tra la SAT e SAU, ossia sulla superficie “DELTA” (differenza tra la Superficie Agricola Totale e la Superficie Agricola Utilizzata) – questa la soluzione alternativa proposta sui tavoli tecnici della Regione.

Non è la giusta soluzione economica l’istallazione degli impianti fotovoltaici, cosa che porterebbe allo sfiancamento degli agricoltori, messi sempre più ai margini di un mercato colpito dalla crisi economica. Si devono destinare, ripeto, per l’istallazione degli impianti, terreni non destinati all’agricoltura evitando di sottrarre traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori. L’agricoltura – conclude la nota – è l’arte di saper aspettare, per questo oggi, noi non possiamo sottrarre terreno fertile ai nostri agricoltori”.

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