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Ruggiero e il gruppo Pd alla Rocca contestano la nuova nomina a Boccalone

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“Siamo al paradossale, una sorta di spirale in cui troviamo atti ed atteggiamenti la cui liceità è in forte dubbio. La nomina dell’avv. Boccalone, riproposto nuovamente da Presidente Di Maria, ci appara come una forzatura che per alcuni aspetti ha il senso della sfida”. A denunciarlo in una nota è il gruppo consiliare del Pd alla Rocca dei Rettori.
“Voglio ricordare come l’Anac definì nullo l’incarico concesso a Boccalone quale Direttore Generale della Provincia, il quale si dimise qualche attimo prima dell’acquisizione al protocollo della sentenza.
Sentenza – scrive Ruggiero – che interdiceva anche il Presidente della Provincia a deliberare nomine per tre mesi. Provvedimento mai assunto da maggio ad oggi, considerato che la Provincia di Benevento è sprovvista di un regolamento che disciplini il procedimento di intervento del potere sostitutivo in caso di inibizione dai poteri di nomina del Presidente, come disciplinato dalla legge Severino.
Di Maria ha portato una sola volta in consiglio provinciale una proposta per tale regolamento, ritirandola successivamente quando il gruppo del Partito Democratico fece notare che, all’interno di essa, mancavano i tempi per la conclusione del procedimento.
Il Presidente Di Maria utilizzando questo vuoto regolamentare immediatamente nominò direttore generale la dott.essa Dovetto, segretaria e responsabile dell’anticorruzione della Rocca, nuovo direttore generale della Provincia di Benevento la quale bandì immediatamente il concorso a cui ha nuovamente risposto l’avv. Boccalone, successivamente nominato dirigente dal Presidente della Provincia.
Un presidente fondamentalmente interdetto che continua a rinominare le stesse persone, questo è il dato politico della questione.
Chiederemo immediatamente copia degli atti prodotti dall’Avv. Boccalone, considerato che la legge Severino disciplina anche l’inconferibilità per coloro che siano stati oggetto di incarichi nulli, come successo proprio all’avv. Boccalone che, anche se dimettendosi, è stato pur sempre protagonista di un incarico alla Rocca successivamente definito nullo dall’Autorità Nazionale per l’anticorruzione.
Questi ultimi mesi di mandato del Presidente Di Maria, che lascerà a maggio 2022, – conclude la nota – saranno caratterizzati da un fortissimo scontro considerato che su tantissimi atti, come ad esempio mutui e concorsi, esiste un fortissimo dubbio di legittimità”.