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Centrale Luminosa in zona Asi, il Consiglio provinciale ribadisce il ‘no’ compatto
L'assise si espressa a favore della proposta del presidente Di Maria che va nella direzione di chiedere al Ministero di non procedere all'istruttoria dell'autorizzazione di impatto ambientaleAscolta la lettura dell'articolo
Contrarietà unanime alla realizzazione della Centrale Turbogas in zona Asi è stata espressa dal consiglio provinciale di Benevento celebrato oggi in vista del riesame dell’autorizzazione di impatto ambientale.
L’assise si espressa a favore della proposta del presidente Di Maria che va nella direzione di chiedere al Ministero di non procedere all’istruttoria dell’autorizzazione di impatto ambientale: per questo verrà presentata la relazione fornita dal docente Unisannio, Pepe, incaricato dall’ente, sulla incompatibilità e sulla vetustà del progetto dal punto di vista tecnico e giuridico, che avrebbe, secondo fonti ministeriali, già ottenuto ben oltre dieci anni fa l’ok alla realizzazione.
La richiesta è quelle di procedere a una nuova conferenza di servizi sincrona con tutte le istituzioni competenti e ad una nuova perizia per evidenziare le criticità che emergerebbero dalla realizzazione dell’impianto non solo in termini di inquinamento per l’emissioni di azoto e di anidride carbonica e di dissesto idrogeologico, ma anche in termini di impatto sulla produzione agroalimentare che insiste nell’area.
Soddisfatto il presidente Di Maria che ha rimarcato la necessità di un impegno a favore di una ”stesura di un piano definitivo e serio di sviluppo economico ed energetico oltre che di individuazione delle aree idonee e non alla impiantistica, strumenti imprenscindibili per salvaguardare il territorio da velleità imprenditoriali.”
Presente all’assise anche il presidente dell’Asi – Luigi Barone, che, nel sostenere la contrarietà del consorzio alla centrale, ha evidenziato il paradosso della ”diversa destinazione urbanistica dell’area in agricola determinata dalla modifica del piano regolatore da parte del Comune, non recepita in egual modo dall’allora presidente Asi Perifano.”
Una vicenda che inizia nel lontano 2002 e che implica secondo i consiglieri di minoranza Ruggiero, Paglia e Vessichelli, responsabilità politiche di lungo corso. Ta questi anche quelle ”dei parlamentari sanniti che, tranne Lonardo che avrebbe presentato un’interrogazione, hanno manifestato solo silenzio e assenza sulla questione, e del sindaco Mastella che ”starebbe tentando – secondo Ruggiero – ancora una volta di vendere l’argenteria di casa agli stessi imprenditori del biodigestore.”
Fermo Di Maria nel ribadire che ”è necessario in questo momento evitare strumentalizzazioni politiche in vista della campagna elettorale perché distraggono tutti dall’obiettivo comune di porre contrarietà alla realizzazione della centrale, che è lo stesso del sindaco Mastella e dell’Asi.” ”L’unica responsabilità – chiosa il presidente Di Maria – è di chi ha autorizzato all’epoca l’ingresso all’Asi per la centrale.”
Le dichiarazioni nel servizio video