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“Intervista con la Storia”, manifestazione di fine anno della scuola di Limatola

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Il secondo anno scolastico caratterizzato dalla presenza del Covid-19 è ormai giunto agli sgoccioli, eppure nonostante le criticità legate alla necessità di ricorrere per lunghi periodi alla didattica a distanza, la scuola continua ad essere il faro che illumina il cammino delle nuove generazioni. Lo sanno molto bene gli alunni della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Limatola che mercoledì 30 giugno, alle ore 18, saranno protagonisti della manifestazione di fine anno scolastico “Intervista con la Storia”.
L’evento, che verrà realizzato nel totale rispetto dell’attuale normativa anti-covid presso l’anfiteatro della chiesa di San Tommaso a Giardoni, nasce da un’idea del Dirigente Scolastico Prof. Aldo Sarchioto ed è poi stata sviluppata dagli insegnanti Prof.ssa Olga Rapelli e Prof. Giovanni De Rosa, rispettivamente docenti di Lettere e di Inglese dell’Istituto. “Obiettivo del progetto è stato quello di consentire ai nostri alunni di “vivere” la storia contemporanea da attori e non solo da spettatori, per capire le radici del nostro presente ed imparare, in maniera dinamica e stimolante” spiega il Dirigente Sarchioto. Nato da un percorso di lettura ad alta voce di autobiografie, interviste e discorsi ufficiali di alcuni protagonisti della Storia Contemporanea, in lingua italiana ed in lingua inglese opportunamente scelti dai docenti, il progetto si è evoluto in una drammatizzazione dei testi, inseriti in una cornice narrativa rappresentata da un meeting sul tema dei diritti umani e civili, nel quale i personaggi sono invitati per esprimere opinioni e punti di vista.
“La pandemia da Covid-19 ha accentuato ancora di più il divario tra i ricchi ed i poveri e di conseguenza le figure più fragili della nostra società hanno pagato il prezzo più alto, continuando a subire il peso della disuguaglianza e della discriminazione – raccontano i docenti referenti del progetto – La scuola ha il compito di aiutare le nuove generazioni ad interrogarsi su questi temi, perché solo la piena realizzazione dei diritti umani può assicurare un futuro migliore all’intera umanità”. “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo” diceva Malala Yousafzai, nel 2013 nel suo celebre discorso alle Nazioni Unite. Parole che, oggi, risuonano quanto mai vere ed attuali.