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Rifiuti, Ruggiero replica all’Ato

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“Il Presidente dell’ATO Iacovella dimostra di avere la memoria molto corta. Già in passato si è dimostrato che la proliferazioni di ambiti di gestione nel ciclo dei rifiuti è stata fallimentare, come ad esempio la divisione del territorio provinciale in tre consorzi, Bn1, Bn2 e BN3., figuriamoci con dieci”. Copsì in una nota il consigliere provinciale del Pd, Giuseppe Antonio Ruggiero.
“Infatti – spiega -, il comma 5 dell’art. 4 dello Statuto dell’ATO che Iacovella dovrebbe sapere a memoria recita testualmente “in deroga alle competenze attribuite all’EdA dall’art. 26, comma 1, lettera c) della L.r. n° 14/2016 come modificata dalla L.r. n° 29/2018, il SAD costituito ai sensi del precedente comma 2 possono individuare il soggetto gestore nel rispettivo territorio ove previsto nella convenzione fra i Comuni partecipanti e condiviso dall’EdA, anche con riferimento a singoli segmenti del ciclo”. Quindi dovremmo approvare 10 convenzioni e individuare dieci gestori diversi per lavorare una quantità di rifiuti che è talmente ridicola che pur senza impianti funzionanti, siamo riusciti a gestire tranquillamente, ma purtroppo a costi più elevati nelle vicine province.
Se le altre province applicassero la stessa logica che ha utilizzato Iacovella – attacca -avremmo 111 SAD nei tre EdA di Napoli, 40 nell’EdA di Salerno, 22 nell’EdA di Caserta e 15 nell’EdA di Avellino. Se un ciclo dei rifiuti gestito con questa logica non è inutile. Che senso ha sdoppiare la Valle Caudina in due subambiti quanto la superfice complessiva di entrambi è qualche chilometro più grande dei territori dei Comuni di Foiano di Val Fortore e San Bartolomeo in Galdo messi insieme. Che senso ha sdoppiare un territorio come la valle telesina i cui due ambiti messi insieme risultano più piccoli dell’intero Fortore. Siamo fermi da tre anni senza un piano dei rifiuti, non sappiamo dove e quali impianti sorgeranno nel Sannio e il presidente Iacovella si permette anche il lusso dell’ironia.
A questo punto – aggiunge – credo sia meglio rivolgersi definitivamente alle vicine province per smaltire i nostri rifiuti, dichiarando la completa incapacità del nostro ATO nel darsi un’impiantistica e un piano industriale, anche perchè è assurdo che la Regione Campania, con delibera del 9 febbraio 2021 stanzi altri 2.197.412 euro, oltre agli 11.136.615 euro già appostati sui fondi FSC, per per la realizzazione di un impianto anaerobico nel Comune di Casalduni e il nostro EdA ancora non ha elaborato e presentato un piano.
L’intero Sannio – conclude – non può continuare a navigare a vista sulla gestione dei rifiuti perchè abbiamo avuto la pazzia di eleggere presidente dell’ATO il sindaco di Casalduni che preclude ad ogni possibile ammodernamento e riconversione di impianti che se abbandonati non miglioreranno certamente la situazione ambientale di quell’area. Comprenderei la sua posizione nel momento che fosse autorizzato l’impianto previsto a Sassinoro, e di cui stiamo attendendo la pubblicazione della sentenza nel giudizio fra la Regione Campania e la Provincia di Benevento, ma senza altre indicazioni l’unica alternativa resta il progetto della Regione Campania su Casalduni”.