In occasione della Giornata della Memoria, partono al Convitto Nazionale “P. Giannone”, sotto la guida attenta della Dirigente Scolastica, dott.ssa Marina Mupo, una serie di eventi dedicati all’insegnamento dell’educazione civica: “Per non dimenticare Bianca Colbi Finzi”, un esempio di tenacia e coraggio.
Gli studenti delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado hanno ricordato una delle pagine più tragiche e buie del secolo scorso e della storia dell’umanità, la Shoah, con la prof.ssa Claudia Finzi, in videoconferenza, figlia di Bianca Finzi, rievocando quel tempo di oppressione e di speranza, di odio e solidarietà umana.
Una lezione magistrale, un appello al principio di libertà e uguaglianza tra i popoli: “Lo studio della Shoah e degli altri crimini contro l’umanità commessi durante la seconda guerra mondiale deve avere come finalità, soprattutto per le nuove giovani generazioni, la lotta all’antisemitismo, al razzismo e alla xenofobia attraverso l’educazione agli ideali di pace, al rispetto della diversità e alla dignità di ogni individuo”, ha dichiarato la Finzi.
Una importante occasione per gli alunni del Giannone, emotivamente coinvolti e partecipi a ricevere, da cittadini attivi, una testimonianza da trasmettere alle future generazioni.
Bianca Colbi nasce il 3 ottobre 1916 a Knittelfeld, figlia di Antonio e Giusta Levi. Dopo aver conseguito la maturità classica, si iscrive alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova. Nel 1937 si sposa con il ferrarese Italo Finzi; dopo il matrimonio la coppia si trasferisce a Bologna. Qui Bianca si laurea nel 1939. Dopo l’8 settembre del 1943 Bianca Colbi partecipa alla lotta di liberazione aderendo a “Giustizia e Libertà”; a causa dell’occupazione tedesca lascia Bologna insieme alla famiglia per trasferirsi a Castiglione dei Pepoli; rimane qui fino al dicembre del 1943. Successivamente si trasferisce a Burzanella; verso la metà di settembre del 1944 il piccolo paese di Burzanella diventa zona di guerra e Bianca Colbi cambia ancora residenza .Tra il 1944 ed il 1945 Bianca Colbi continua a passare di città in città a Castiglione, Burzaella e Firenze; per questi spostamenti si serve dei permessi da parte del Governo Militare alleato.
Terminata la seconda guerra mondiale Bianca Colbi rientra a Bologna dove partecipa attivamente alla ricostruzione della Comunità. Dal giorno della costituzione della sezione ADEI (Associazione Donne Ebree d’Italia) di Bologna, Bianca Colbi è sempre presente e attiva fino a diventarne vice-presidente prima e Presidente poi. Nel 1972 diviene vice-presidente della Adei Wizo nazionale e dal 1976 ne è il Presidente Nazionale. Muore a Torino nel 2007.
Straordinario anche l’eco dei giovani studenti nell’affermare i principi di libertà e di uguaglianza attraverso il linguaggio universale dell’arte, della lirica, della musica, una dolente narrazione, che riporta in vita, seppure per poco, volti, nomi e vicende profondamente umane. La nota dolente offre un’occasione preziosa per “fare storia” e riflettere sulle radici e i valori comuni che sono alla base della nostra società.
“Non dimenticare è l’unica speranza perché l’uomo impari dalla storia ed è l’antidoto più efficace contro ogni forma di odio e discriminazione, con cui purtroppo ancora oggi facciamo i conti”, hanno concluso le due referenti dell’educazione civica , le docenti Tatiana Ferragamo e Rossana Poppa.