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Comune di Benevento

Polveri sottili, il Comune potenzia il censimento delle fonti di emissione

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“L’anno 2020 è stato caratterizzato, per effetto della pandemia da coronavirus, da lunghi periodi di chiusure delle attività commerciali, delle attività scolastiche e degli uffici, con la consequenziale riduzione degli spostamenti veicolari e dell’utilizzo degli impianti termici. Nonostante ciò abbiamo registrato uno sforamento del limite massimo della media giornaliera da polveri sottili da PM10. Questa particolare circostanza ha indotto ancora di più l’amministrazione comunale ad avviare una seria indagine per inquadrare il fenomeno e individuare le soluzioni più idonee per superarlo”. Così in una nota l’assessore all’Ambiente del Comune di Benevento, Gerardo Giorgione.

“L’amministrazione Mastella – aggiunge – su questo tema ha sempre dimostrato grande attenzione e ha posto in essere tutti i provvedimenti possibili. Oltre alle tante ordinanze (di chiusura al traffico e di riduzione dei gradi centigradi delle caldaie) emesse nel corso di questo quinquennio, l’anno scorso la Giunta ha varato una delibera di indirizzo (la 118 del 14.06.2019) finalizzata a porre in essere una serie di azioni per determinare una qualità dell’aria migliore in città. Parte di questa delibera ha già trovato attuazione con le cosiddette giornate ecologiche rappresentate da chiusure programmate del traffico in città. Domani assumeremo una nuova delibera per dare ulteriore attuazione alla precedente delibera del 2019 con la previsione di implementare, con l’ausilio dell’Università del Sannio, l’attività di censimento delle fonti di emissione e con l’attività di rilevazione dei dati con più centraline in città. L’idea è quella di comprendere la natura e le ragioni del fenomeno. Appare del tutto evidente, così come hanno già spiegato eminenti esperti in materia, che il fenomeno delle polveri sottili presenti sul nostro territorio è amplificato notevolmente dalle condizioni morfologiche e climatiche di Benevento.

D’altra parte – sottolinea -, in un’annualità come quella attuale, caratterizzata da una naturale riduzione delle emissioni per le ragioni che ho rappresentato in premessa, lo sforamento del limite massimo della media giornaliera da PM10 può essere spiegato solo per i fenomeni atmosferici. Così come ha già egregiamente spiegato il responsabile regionale del monitoraggio dell’ARPAC, Giuseppe Onorati, quest’annualità si è caratterizzata, soprattutto nelle aree interne della Campania, per fenomeni di alta pressione e inversione termica che sono i due fattori climatici che trattengono le polveri sottili sul territorio. D’altra parte, se volessimo una conferma di quanto affermato da Onorati, basta vedere il dato degli sforamenti della vicino città di Avellino dove le due centraline di rilevazione segnano una 48 e l’altra 78 sforamenti ben al di sopra dei 37 di Benevento e lontanissime dal limite massimo delle 35 giornate previste dalla norma. Lo studio che ci accingiamo a porre in essere è proprio finalizzato a comprendere tutto ciò. In primo luogo c’è bisogno di comprendere se il dato della centralina situata nei pressi dello Stadio Comunale, che è quella che fa registrare il maggior numero di sforamenti, è rappresentativo del contesto cittadino.

Questo lo faremo – conclude – piazzando una serie di sistemi di rilevazione in altri punti della città, oltre a quelli già presenti e gestiti dall’ARPAC. Contemporaneamente effettueremo un censimento puntuale delle fonti di emissione per verificare quale di queste più incide sul fenomeno. Infine ultimeremo l’interlocuzione come l’Amministrazione provinciale al fine di avviare, per il tramite dell’ASEA, il controllo sulle caldaie in città”.

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