Sindacati
Servizio 118, la Fp Cgil chiede un incontro dopo l’affidamento dell’Asl

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“All’indomani dell’aggiudicazione del servizio 118 alla costituenda ATS, ancora una volta formata da Misericordia assieme a Croce Rossa ed Anpas, la Fp Cgil non può esimersi dall’esprimere vecchie e nuove considerazioni, partendo da un dato, certo, proveniente dalle stesse dichiarazioni del Presidente Trucchi, dirigente confederale di Misericordia il quale, appena due giorni fa a mezzo stampa, metteva in guardia il mondo intero sulle enormi difficoltà finanziarie che incombono sulla famosa associazione del terzo settore con sede in Firenze, motivandole una per una”. Così in una nota Pompeo Taddeo coordinatore della Sanità privata della Fp Cgil.
“Ebbene – spiega -, ad oggi siamo dinanzi al riaffidamento del servizio con un impegno di spesa da parte di ASL di oltre 17 milioni di euro per il prossimo triennio, una cifra davvero mai raggiunta finora, con la quale far fronte alle esigenze di una qualità del servizio che, invece, viene meno dinanzi alla effettiva gestione, soccombente anche dinanzi al giudice del lavoro che, in diverse occasioni, ha condannato Misericordia alla perequazione dei salari ex CCNL cui il gestore ha ovviato sottoponendo ai lavoratori degli accordi transattivi, con i quali i lavoratori rinunciavano alle proprie spettanze in virtù di contentini e promozioni che, ad oggi, non ancora prendono forma per nessuno dei poveri firmatari che, anzi, sono stati spesso oggetto di spostamenti di sede, aventi carattere, a nostro avviso, meramente punitivo.
Sulla manutenzione del parco ambulanze – attacca Taddeo – preferiamo stendere un velo pietoso, avendo in questi anni più volte denunciato lo stato di abbandono di tutti i mezzi. Questa la fotografia, rimasta intatta da anni ormai, e che oggi si intende perpetrare a suon di vagonate di denaro pubblico palesemente male investito, e le motivazioni, che noi conoscevamo già, sono state ufficialmente rese note dallo stesso Presidente Confederale Roberto Trucchi che, alla fine della sua dichiarazione a mezzo stampa, chiosa: ‘da questo momento complesso, ne potremo uscire solo insieme, sicuramente percorrendo una strada compatti come uomini e donne di buona volontà, da fratelli e sorelle che amano le Misericordie’. Peccato però che i 17 milioni di euro, siamo certi, non vadano a chi di dovere, nella misura in cui “i fratelli e le sorelle” meriterebbero come sentenziato in più occasioni dal giudice del lavoro, che ha altresì palesato, in tal modo, l’inosservanza del capitolato precedente. Queste le ragioni per cui si richiede un incontro a stretto giro tra le parti”.