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Covid, la lettera di una docente: “Costretti a fare 50 chilometri per un test”

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“Sono un’insegnante residente a San Martino Sannita e, concordando sull’utilità del test sierologico volontariamente prima dell’avvio delle lezioni, il 25 agosto ho contattato il mio medico curante il quale, non avendo aderito all’iniziativa, mi consiglia di chiamare il distretto sanitario di San Giorgio del Sannio”. Così in una lettera inviata alla nostra redazione dalla docente Antonella Spadolini in merito ai test per il covid in vista della riapertura delle scuole.
“Contatto il distretto territoriale ma inutilmente poiché nessuno risponde alle chiamate – racconta la professoressa . Così invio una mail all’indirizzo indicato sulla pagina web dell’Asl di Benevento: scuolasicura@aslbenevento1.it e attendo! Il 12 settembre, quando l’ordinanza di De Luca ha già reso obbligatorio il test per i docenti, mi giunge la risposta dall’Asl indicando il martedì e giovedì come giorni utili presso l’ospedale di Sant’Agata de’ Goti, cioè a 50 chilometri dalla mia residenza.
Mi domando il perché – scrive la docente -. Ora mi sottoporrò al test presso un laboratorio privato e a spese mie, con una spesa che varia da 40 a 60 euro a seconda del laboratorio, in tempi stretti perchè entro il 18 settembre devo consegnarne l’esito alla dirigente scolastica della mia scuola.
Perché, invece, in altre regioni i docenti hanno avuto la possibilità di farlo presso le proprie scuole o presso l’Asl territoriale? Eppure – conclude – la percentuale per l’assistenza sanitaria trattenuta sullo stipendio è uguale su tutto il territorio nazionale e, al contrario, l’assistenza sanitaria ha un divario da Nord a Sud”.