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Unisannio, studio sui neolaureati: lavora l’84% con uno stipendio di 1337 euro

L'ateneo sannita tra i migliori al Sud per tasso di occupazione

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L’84% dei neolaureati dell’Unisannio ha trovato un lavoro. Il dato, positivo, emerge dall’analisi delle statistiche, aggiornate al 2019, del consorzio Alma Laurea e rielaborate da “Il Sole 24 Ore”. I numeri si riferiscono al tasso di occupazione dei laureati fino a 3 anni dopo aver conseguito il loro titolo di studio. L’analisi calcola anche il guadagno netto mensile che, per chi ha frequentato l’ateneo del capoluogo sannita, si attesta a 1.337 euro.

Come detto si tratta di un’analisi ottima per l’ateneo del capoluogo che lo scorso anno aveva un tasso di occupazione del 79% con uno stipendio medio sostanzialmente identico: era di 1347 euro.

Al top della classifica ci sono le Università di Bolzano e Valle D’Aosta che piazzano sul mercato del lavoro il 100% dei ragazzi con stipendi medi di 1.700 euro. In fondo, invece, ci sono Enna e l’Università per stranieri di Siena con il 68% di occupati. Resta valido il principio che chi si laurea al Nord ha più possibilità di trovare lavoro e con una retribuzione migliore e il 13,5% ha conseguito il titolo di laurea in una ripartizione geografica differente da quella in cui ha conseguito il diploma.

In Campania, l’Unisannio supera anche la Federico II e la ‘Parthenope’ rispettivamente con l’82 e l’83 per cento di placement complessivo. Un dato importante visto che all’ultima rilevazione l’ateneo del capoluogo era leggermente dietro. Salerno, invece, è all’81%.

“Parte dei risultati dipende dai corsi di laurea offerti – spiega l’analisi -. I politecnici fanno appunto bene sia a nord che a sud, e quello di Bari per esempio porta a esiti lavorativi migliori di tanti atenei settentrionali a causa della sua offerta formativa”. Una riflessione, dunque, che premia le scelte formative del Sannio e gratifica ulteriormente dipartimenti di eccellenza come quello di ingegneria, ma non solo.

L’Università del Sannio, dunque, si conferma un ateneo al passo coi tempi e capace, almeno in termini di lavoro, di dare opportunità ai ragazzi sanniti. Sullo sfondo, resta il tema del lavoro e dei trasferimenti fuori provincia per trovare retribuzioni e post adeguati. Evidentemente, questo è un tema che non riguarda solo l’Unisannio, ma coinvolge le scelte politiche e strategiche di tutti gli attori istituzionali e privati. Il prossimo obiettivo è questo: trattenere le professionalità sul territorio. Una battaglia difficilissima e che non riguarda solo il Sannio, ma che deve necessariamente essere combattuta.

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