POLITICA
Coronavirus, da FI no ad allarmismo: ‘Ma non si dica che è banale influenza’

Ascolta la lettura dell'articolo
“Non dobbiamo creare allarmismi, incutendo fobie. Neppure si può, però, ridimensionare la questione Coronavirus ad un banale raffreddore. Sarebbe deleterio oltre che irrispettoso nei confronti della Comunità”. Giovanni Carpinone, Giuseppe Ricci e Pasquale Calabrese, rappresentanti dei vari Dipartimenti in seno al Coordinamento provinciale di Forza Italia Benevento, intervengono su quella che è stringente questione di dibattito nazionale.
“È inutile ribadire – insistono – quante siano e quali siano state le contraddizioni in questa vicenda. Mentre si mettevano gli italiani residenti in Cina, di rientro, in quarantena alla Cecchignola, altri 200, quotidianamente, arrivavano ogni giorno, italiani o cinesi che fossero, senza filtro alcuno. Mentre si bloccavano i voli diretti con la Cina, si consentivano corridoi attraverso gli scali di Francoforte e Mosca. Si diceva che non si poteva ledere quella stessa economia che oggi, causa la paura delle persone, sta comunque già frenando. Le Istituzioni devono dare un messaggio univoco e non ballerino: no alla psicosi, quindi, ma no alla banalizzare al grido di “banale influenza”.
La gente deve essere responsabilizzata e viene responsabilizzata solo attraverso informazioni che siano non di tenore altalenante. Non possiamo foderare gli occhi di prosciutto ma porre in essere tutto quanto necessario per contenere la diffusione del virus che, sia chiaro, rappresenta un’emergenza dal punto di vista sanitario. Come ci informano dal Ministero della Salute, una persona su 10 finisce per essere ospedalizzata e necessita di ventilazione in Terapia intensiva. Purtroppo i numeri globali del Coronavirus saranno molto più imponenti rispetto a quelli di una banale influenza dal momento che differentemente dall’influenza comune, questo agente virale ci trova sprovvisti di memoria immunologica.
I numeri dei pazienti saranno importanti e, se è vero che una stragrande maggioranza sarà paucisintomatica, una fetta minoritaria, in termini di percentuale ma comunque corrispondente a cifre imponenti, dovrà essere curata nelle strutture preposte. Come faremo a gestire questi numeri se in tutta Italia vi sono appena 5300 posti in Terapia intensiva? Dove metteremo tutti i malati? Per questo motivo, ma ormai il discorso è tardivo, bisognava ritardare il più possibile l’arrivo del virus in Italia per essere quanto più vicini ad un eventuale vaccino. Ora come ora, bisogna dire la verità ai cittadini e, soprattutto, responsabilizzare attraverso una comunicazione che sia finalmente univoca, chiara e non strumentale. In tale ottica rimaniamo abbastanza interdetti dal riavvio delle attività scolastiche nonostante i 22 casi acclarati sul territorio regionale.
Non sarebbe imprudente da parte del Governo centrale, che ha avocato a sé la materia sanitaria in via di emergenza, perdere nei territori interessati una razionalizzazione dei servizi non fondamentali. In tutto questo – conclude Forza Italia – non siamo sordi alle difficoltà che stanno patendo gli attori della nostra economia: immediatamente va rivolto un concreto aiuto sotto forma di sostegno alle partite Iva per la durata del periodo dell’emergenza. In ultimo, ma non per ultimi, un grazie va ai medici ed ai sanitari in genere che stanno profondendo un grandissimo sforzo, esposti in prima linea, nel tentativo di arginare la diffusione”.