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POLITICA

Referendum, ‘andare a votare e votare Sì’

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I giovani del PSI, con una nota diffusa alla stampa a firma di Lucia Meola ed Alessandra Bianchini,  ancora una volta ribadiscono la loro posizione in merito al Referendum indetto per il prossimo 12 e 13 giugno (i 4 sì ai quesiti proposti al giudizio dei cittadin)i e pertanto invitano "tutta la popolazione a recarsi alle urne ricordando l’importanza sia del diritto di voto sia del raggiungimento del quorum che, se raggiunto, è indispensabile per la presa di coscienza di una società che sta cambiando nella direzione di un paese politicamente più giusto.
I giovani spiegano le motivazioni dei 4 sì:
Sì per fermare il nucleare.
La tragedia giapponese ci insegna che un incidente in una centrale nucleare non è eliminabile. La Germania, la più grande potenza industriale europea e la quarta nel mondo, ha deciso definitivamente di uscire dal nucleare e di puntare sulle energie rinnovabili per compensare la diminuzione nell’uso dei combustibili fossili. Basterebbero questi due avvenimenti per giustificare il voto SI al referendum, ma elenchiamo di seguito altri tre buoni motivi:
1. dopo un periodo di funzionamento di 40-50 anni, le centrali dovrebbero essere smantellate, ma non lo si può fare poiché sono esse stesse gigantesche "scoria" radioattive; si aspettano allora 50 o 100 anni affinché la radioattività, almeno in parte, diminuisca..
2. il nucleare produce scorie radioattive pericolose per centinaia di migliaia di anni; il collocamento in sicurezza di queste scorie è un problema che non è stato risolto neppure negli Stati Uniti, il paese tecnologicamente più avanzato e uno dei più ricchi di territorio;
3. l’Italia non ha uranio, risorsa limitata e non rinnovabile, che dovremmo importare come accade oggi per i combustibili fossili.
DUE Si per l’acqua pubblica e per fermare la privatizzazione voluta dal governo Berlusconi.
Vogliamo assicurare un governo pubblico dell’intero ciclo dell’acqua: programmazione con le scelte dei sindaci, regolazione e controllo attraverso l’istituzione di una authority indipendente nazionale e compartecipata dalle regioni. Vogliamo una tariffa sociale e una più alta per chi spreca l’acqua. La priorità agli investimenti e al miglioramento del servizio idrico e della rete anche attraverso un fondo nazionale di riequilibrio tra le diverse zone del paese.

Sì al quesito sul legittimo impedimento.
Perché la nostra Costituzione prevede che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge mentre la disciplina sul legittimo impedimento è l’ennesimo trucco per evitare al Presidente del Consiglio di rispondere alla giustizia dei suoi reati.
Non era necessario fare una nuova legge, perché il codice di procedura penale già prevede i casi di rinvio per tutti i cittadini che non possono presentarsi al processo, senza distinzioni di ruolo, mentre questa legge truffa attribuisce un’immunità assoluta al capo del governo.
La Corte costituzionale ha già bocciato parte della legge ed ha stabilito che su temi così importanti per la democrazia, non si può decidere a colpi di maggioranza ma occorre una legge costituzionale.
 

 

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