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La Flc Cgil: ‘Posti in deroga anche nella scuola sannita’

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“La situazione della scuola sannita è esplosiva: il taglio di tante classi comporterà, in molti casi, un numero di alunni superiore ai limiti imposti dal DPR 81/09 con il risultato che, molte prime classi conterranno anche 31/32 alunni. – scrive in una nota il segretario della Flc Cgil di Benevento, Vincenzo Delli Veneri.
“Queste le ragioni – prosegue – per cui si vanno costituendo, gruppi ed associazioni di genitori con figli iscritti nelle scuole primarie che, con l’ausilio della Camera del lavoro, rivendicano il diritto ad avere la loro scuola e quel tempo pieno che è stato loro negato dalle nefaste politiche dei tagli imposti da un governo che, peraltro, è sempre più allo sbando. Le famiglie che si sono rivolte ai nostri studi legali per avviare il relativo ricorso teso ad ottenere, per via giudiziaria, quello che l’amministrazione, istituzionalmente, non è più in grado di garantire.
E, intanto, in barba al principio di uguaglianza apprendiamo che dopo i 400 posti in deroga concessi alla Lombardia ora anche all’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio il MIUR ha concesso ulteriori 150 posti in organico di diritto: non possiamo non cogliere, ancora una volta, il compiacente atteggiamento che il MIUR manifesta soprattutto verso quelle regioni politicamente più vicine alle direttive politiche del Governo, quasi ci fossero figli e figliastri!
Da parte nostra ribadiamo, invece, che non si può continuare a chiedere sacrifici e buona volontà alle famiglie sannite, le più penalizzate in Italia, per riempire ambienti e gruppi classe oltre ogni immaginabile capacità di gestione didattica e di sicurezza per chi ci vive, o per tagliare plessi scolastici, presidi unici della cultura per quei territori.
Chiediamo, pertanto, all’Ufficio Scolastico Regionale Campano e all’Ufficio Scolastico di Benevento la formulazione di una sollecita richiesta al MIUR di posti in deroga anche per i nostri territori, pesantemente taglieggiati dalle riduzioni di docenti e personale ATA che non consentiranno di garantire una scuola accogliente, inclusiva e di qualità che i nostri figli meritano”.