Una richiesta di intervento normativo per modificare la Legge
147/2013, che, in materia di tassazione sui rifiuti, impone l’obbligo
per i Comuni di assicurare la copertura integrale dei costi del
servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti mediante gli introiti
derivanti dalla tassa pagata dai cittadini, è stata espressa da
Zaccaria Spina, sindaco di Ginestra degli Schiavoni.
Formale richiesta di revisione della normativa sulla tassazione dei
rifiuti attraverso un ripensamento di tale obbligo previsto
dall’articolo 1, comma 654 della Legge 147/2013 è stata inoltrata da
Spina ai presidenti del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, del
Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera dei
Deputati, Roberto Fico, nonché alla deputazione sannita in
Parlamento, onorevoli Umberto Del Basso De Caro, Generoso Maraia,
Pasquale Maglione e Angela Ianaro, alle senatrici Sabrina Ricciardi,
Danila De Lucia e Sandra Lonardo, alla presidente nazionale Anpci,
Franca Biglio.
Il Primo cittadino ritiene “siano ormai maturi i tempi per un
intervento legislativo che riveda la normativa sulla tassazione dei
rifiuti” e propone di eliminare l’obbligo in capo ai Comuni di
integrale copertura dei costi del servizio e di prevedere concreti e
tangibili incentivi economici per i Comuni che raggiungono gli
obiettivi imposti in ordine al grado di differenziazione dei rifiuti.
Ricorda che “ai comuni è imposto l’obbligo del raggiungimento di
obiettivi minimi della percentuale della raccolta differenziata”;
che “gravano, altresì, sui comuni (incidendo inevitabilmente sulla
tariffa a carico dei cittadini) anche costi non direttamente connessi
alla gestione del servizio da parte dei Comuni stessi (quali ad
esempio quelli riconducibili alla gestione delle società partecipate
dalla Provincia o alla gestione delle discariche post-mortem
sovracomunali)”; che “la realizzazione degli impianti non è in
capo ai Comuni, attesa la competenza di enti sovracomunali”.
“La tassazione sui rifiuti – sottolinea Spina – incide
maggiormente sulla popolazione dei Comuni interni, già oggetto di
spopolamento e di impoverimento, in quanto la carenza di utenze non
domestiche e/o di attività produttive e commerciali si ripercuote in
termini di costi interamente sulle famiglie”.