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Il pastore Sferruzzo: “Perché legate ancora la storia di Benevento a streghe e magia nera?”

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“Non riesco a comprendere perché si insista con questa visione a senso unico “monotematica” ricorrendo sempre a riferimenti e accostamenti a streghe, a stregoni, insomma  a quel nefasto passato che ha segnato le radici della nostra città. È possibile che questa città non riesca ad esprimere altro? Possibile che si  riesca ad attingere solo in simbolismi legati alla magia nera e alla stregoneria?  Benevento non è la città delle streghe!”. A scriverlo in una nota è Roberto Sferruzzo,  pastore beneventano e ministro di culto delle Chiese Evangeliche della Riconciliazione, che ha risposto così sui social ad un post dell’assessore comunale alla Cultura, Oberdan Picucci. 

“Benevento – spiega – è un patrimonio storico culturale unico e c’è tanto da raccontare possibile che ancora vogliamo legare questa città a ciò che l’ha affossata, a ciò che l’ha resa spenta schiacciandola sotto una cappa di oppressione, per favore riusciamo a guardare oltre? Ci vuole coraggio per farlo! Ma questa città ha bisogno di uscire fuori da certi accostamenti da certi stereotipi.

Non vi basta sapere che questa città ha dei tristi record: una delle città col più elevato numero di suicidi in tutta Italia; una delle città col più elevato consumo di droga di tutta Italia. Potrei continuare con altre statistiche balzate agli onori della cronaca, preferisco fermarmi qua.

Personalmente rifiuto nella maniera più assoluta certi accostamenti, la mia amata città non è la città delle streghe, Benevento è la città del buon evento, Benevento è una città libera, dove Dio desidera fare cose grandi, la mia città è una città benedetta che rifiuta ogni radice di maledizione.

Per chi conosce la storia – continua – sa che ci fu il vescovo Barbato a tagliare il noce che fino ad allora era stato teatro di atti e rituali magici, tutti in onore del dio Woran (odino) insomma quel noce era scenario di tante cose non buone e devastanti per la città. Ora quelle stesse cose si sono trasferite sotto mentite spoglie in altri contesti non farete fatica a capire quali. 

Ora – conclude Sferruzzo – mi rivolgo a quanti di voi si definiscono cattolici o cristiani è arrivato il momento nuovamente di darci un taglio, tagliare con queste radici nefaste. Noi continueremo nel rivendicare una città che esca fuori da certi schemi, una città libera nel nome di Gesù”.

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