SANNIO
Limatola, la maggioranza ad Alois: “Non accettiamo lezioni da chi ha contribuito a creare i problemi”

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“Non accettiamo lezioni di alcun genere dal consigliere comunale Alois, sempre molto zelante nell’accusarci, anche ricorrendo a modalità plateali, di negligenze nella gestione dei nostri bilanci. E lo fa proprio lui (da qual pulpito!) che, nelle doppie, decennali vesti di Responsabile tecnico e di assessore al Bilancio, ha contribuito a creare le notevoli problematiche che attanagliano le finanze del nostro Comune”. Così, a nome della intera maggioranza consiliare di Limatola, il sindaco Domenico Parisi.
“Ci siamo insediati da neppure 24 mesi e siamo alle prese con una intensa attività di risanamento delle casse cittadine. Un lavoro duro, scrupoloso, di responsabilità che stanno conducendo in sinergia l’apparato tecnico – che ringrazio – e l’apparato politico – cui va parimenti la mia riconoscenza. Il tutto per tentare di evitare l’opzione del dissesto finanziario.
Ebbene – insiste Parisi – il consigliere comunale Alois, che ripeto ha avuto ruoli centrali in ambito finanziario per ben dieci anni presso il Comune di Limatola, vorrebbe scaricare su di noi i disastri finanziari figli della sua stessa opera. Sia chiaro, cittadini: gran parte dei nostri sforzi è stata diretta, in questo primo biennio, a riparare i guai di chi ci ha preceduto. Ora chi ha affossato la nostra Comunità si erge a censore: abbia quanto meno la dignità del silenzio. Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale e, successivamente, attraverso video-social, Alois non ha mancato di offendere le nostre persone ed il nostro operato. A tutto ciò replichiamo affermando come i nostri obiettivi siano quelli di perseguire il benessere della nostra Comunità, e lo faremo attraverso la strada della legalità. Non tema, su quest’ultimo punto, l’assessore Alois: i dieci Rendiconto relativi al decennio precedente il nostro insediamento saranno inviati alla Corte dei Conti per le debite valutazioni.
Sorvoliamo sulle offese – insiste Parisi – facendovi solo qualche esempio di quanto siano paradossali le accuse mosseci. Le spese dell’ufficio supporto in precedenza ‘staff’, ad esempio, cui Alois ha fatto riferimento, sostenute nel 2018 sono state pari a 57.452 euro. Nei loro ultimi cinque anni, invece (2012-2016) esse erano state pari, rispettivamente, a 83.496, 85.909, 82.880, 98.950 e 79.920 euro. Abbiamo dovuto fronteggiare debiti pregressi come quelli derivanti da fatture Acquacampania non onorate dalla precedente Amministrazione: allo scopo abbiamo versato, tra Piano di rientro e fatture ad esso estranee, un totale di 281.000 euro, di cui quasi 145.000 relativi alla prima voce. Sempre dal passato abbiamo ereditato, ancora, debiti per mancati pagamenti obbligatori all’Erario per quasi 540.000 euro. E, poi, si segnala un debito complessivo di 940.000 euro per cartelle di pagamento pervenute all’Ente per tributi non pagati negli anni precedenti. Di cosa dovremmo ancora parlare? Forse dei 3.656.369 di euro di mutui contratti nel 2013/2015, destinati al pagamento di debiti pregressi, che ci trascineremo fino al 2042 e che furono contratti sempre dai nostri predecessori? Sono macigni che pesano sulle future generazioni, cui verranno sottratti risorse e servizi, e questo grazie ad Alois ed alla sua gestione. Quotidianamente giungono in Municipio richieste di pagamento relative ai “loro” anni. Debiti che crescono a dismisura. Oggi vi posso dire che siamo arrivati a…quota sei centimetri.
Ebbene si, perchè le “carte” dei creditori formano una colonna di quello “spessore”. Ed alla fine? Di cosa ci accusa Alois? Dei soldi spesi per i Mercatini di Natale…Alois non sa o finge di non sapere che non si tratta di soldi comunali ma di finanziamenti ottenuti dalla Regione, per la prima volta nella storia di Limatola, proprio per l’organizzazione di manifestazioni e di eventi natalizi. Soldi avuti a fondo perduto, soldi che hanno creato intrattenimento ed attirato visibilità sul nostro territorio. Alla luce di tutte le problematiche ricevute in gentile dotazione dalla precedente Amministrazione, ivi compreso il consigliere Alois – conclude il Primo Cittadino – chiediamo che il dito accusatorio, quest’ultimo, lo rivolga prima di tutto contro se stesso”.