Comune di Benevento
Palazzo Mosti, è scontro in Commissione Urbanistica sul Puc e vincoli per l’esproprio

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E’ scontro tra maggioranza e opposizione a Palazzo Mosti. Il terreno della disputa è il Piano Urbanistico Comunale e precisamente la decadenza dei vincoli delle aree preordinate all’esproprio. In sostanza, si tratta di zone della città che il Puc, approvato nel 2013, vincola in relazione ad una eventuale dichiarazione di pubblica utilità da parte del Comune.
Una possibilità che è scaduta visto che sono trascorsi i 5 anni che la legge concede agli enti per esercitare il proprio diritto di dichiarare i terreni di pubblica utilità. Allo stato, però, sono già state presentate da parte dei cittadini richieste di riclassificazione urbanistica dei terreni con vincolo.
Per questo si lavora ad una delibera che dovrà essere discussa e approvata in Consiglio comunale su proposta dell’assessore al ramo, Antonio Reale. Lo scopo ultimo dell’amministrazione è quello di procedere con una variante generale al Puc, nelle more, però, è necessario stabilire delle norme transitorie riguardanti l’uso delle aree con vincolo decaduto: un modo per scongiurare l’attivazione dei poteri sostitutivi e l’insorgere di contenziosi con i privati e a mantenere un controllo sull’organico sviluppo del territorio.
La volontà dell’amministrazione Mastella, però, ha trovato il primo ostacolo in Commissione urbanistica, dove si sta discutendo la delibera, nel consigliere di opposizione Cosimo Lepore.
“Preliminarmente – commenta l’ex assessore della giunta Pepe -, occorre precisare che la riclassificazione non necessariamente deve essere un passaggio automatico da standard urbanistici ( verde, parcheggi, servizi comuni ecc…) a zone residenziali di tipo B o C ma può essere indirizzata a salvaguardare la previsione di piano attraverso l’attribuzione di strutture collettive di iniziativa privata.
In secondo luogo – aggiunge – la proposta, consentendo una riclassificazione diffusa sia pur con modesti limiti, tende ad eliminare quasi tutte le aree destinate ai servizi generali previste nel PUC. Questa scelta ovviamente, vanifica le previsioni e il disegno di piano in maniera irreversibile.
Risulterà difficile in futuro individuare aree libere all’interno del centro edificato da destinare a standard e servizi. Infine la delibera prevede che le quantità edilizie residenziali attribuite alle aree riclassificate, verranno sottratte nella futura versione di variante al PUC ai soggetti titolari dei giusti diritti edificatori.
Questa scelta – conclude – appare illegittima e gravemente lesiva dei diritti edificatori già acquisiti e gravati dalla tassazione comunale. Si richiede la riformulazione della delibera e si propone che le aree soggette a riclassificazione siano destinate a strutture collettive ( parcheggi a raso ed interrati, strutture sportive ecc) di iniziativa privata”.