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CRONACA

Donna ferita a Capodanno, la lettera del compagno: “Chiediamo giustizia per Antonella”

La missiva arriva nel giorno in cui il Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare a carico del carabiniere 46enne di Sant'Agata de' Goti accusato dell’esplosione dell’ordigno

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“Crediamo fermamente nella giustizia italiana e vogliamo che venga applicata nel modo giuso!”. Sono le parole di Franco Meccariello, compagno di Antonella Tuosto la 36enne gravemente ferita la notte di Capodanno da un petardo esploso a Sant’Agata de’ Goti.

Una missiva nella quale la famiglia della donna chiede agli inquirenti di mantenere alta l’attenzione sulla vicenda senza tralasciare nessun particolare.

Questo il testo integrale: “Con la famiglia Tuosto, abbiamo deciso di chiarire la nostra posizione riguardo alle notizie riportate dalla stampa locale negli ultimi giorni. Nella notte tra domenica e lunedì, sono stati strappati i sigilli della tensostruttura di piazza Trieste, dissequestrata nella giornata di lunedì. La Polizia Municipale, prima che l’area venisse dissequestrata, ha notato che era stata violata ed ha ipotizzato il dolo. Abbiamo letto e sentito che poteva trattarsi di una bravata o di un furto delle poche rimaste nel tendone. Noi non sappiamo con esattezza cosa sia accaduto realmente nella notte precedente al dissequestro, però vogliamo accendere i riflettori su questa vicenda, avere la certezza che nessun aspetto sua sottovalutato e che gli inquirenti prendano in considerazione anche quest’ultimo avvenimento.

Abbiamo avuto modo di leggere commenti e dichiarazioni sconcertanti sui social. Non siamo contenti perchè non vogliamo far passare il messaggio che tutto è frutto di casualità, non sarebbe giusto per tutto quello che ha vissuto Antonella nell’ultimo mese e per tutti i disagi che noi stiamo affrontando e dovremo affrontare in futuro. Prima che il tendone venisse dissequestrato, era stato aperto in più punti. Non accettiamo l’idea che si parli di atto vandalico o bravata, prima di avere gli elementi necessari per dare un nome alla “strana coincidenza”. Per noi è di fondamentale importanza capire cosa è accaduto, attraverso la visione delle telecamere di sorveglianza. Da subito abbiamo chiesto giustizia ed è nostra intenzione ottenerla. Non ci fermeremo fino a quando non riusciremo a perseguire quello che è diventato l’obiettivo principale delle nostre vite.

Crediamo fermamente nella giustizia italiana e vogliamo che venga applicata nel modo giuso!”

La lettera arriva nel giorno in cui il Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Angelo Iannotta, carabiniere 46enne di Sant’Agata de’ Goti, ai domiciliari dallo scorso 16 gennaio: l’uomo è accusato di essere il responsabile dell’esplosione dell’ordigno che la notte di Capodanno ha provocato gravi lesioni alla 36enne che stava festeggiando con il compagno all’interno della tensostruttura allestita in piazza Trieste. La donna era stata colpita al torace e ad un polmone da una scheggia riportando gravi ferite.

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