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San Giorgio del Sannio, prosegue lo stato di agitazione dei dipendenti GPN

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Prosegue lo stato di agitazione dei dipendenti G.P.N. di San Giorgio del Sannio, l’azienda dei servizi ecologici ambientali, per il mancato pagamento di emolumenti e mensilità.
Ad annunciarlo le segreterie provinciali delle organizzazioni sindacali FP Cgil e Fit Cisl attraverso un nota a firma del coordinatore Igiene Ambientale Fp Cgil Benevento, Antonio Tizzani, del segretario provinciale Fit Cisl Avellino/Benevento, Edoardo Marra.
“Ancora una volta – si legge nella nota – nonostante la richiesta d’incontro già formulata alla G.P.N. srl e all’ente appaltante Comune di San Giorgio del Sannio, siamo costrette a prendere atto con rammarico del mancato riscontro alle richieste di soluzioni in merito all’erogazioni degli emolumenti dovuti e non percepiti di due mensilità arretrate e della tredicesima mensilità dalle maestranze del cantiere di San Giorgio del Sannio BN.”
Le segreterie provinciali di Fp Cgil e Fit Cisl “stigmatizzano e censurano il metodo adottato dalla G.P.N. srl e dall’Ente appaltante” – si legge ancora nella nota. “Il criterio adottato sfugge e viola le corrette relazioni sindacali, convenienti in un settore così complesso.
Difatti, il servizio di raccolta differenziata, trasporto e spazzamento rifiuti, nel territorio del Comune di San Giorgio del Sannio, per l’acuirsi della vertenza, potrebbe arrecare disagi sugli incolpevoli cittadini.
Alla data odierna, i lavoratori del cantiere di San Giorgio del Sannio, lamentano il mancato pagamento delle mensilità relative al mese di novembre e dicembre 2018, congiuntamente alla 13° mensilità.
Pertanto, le Scriventi OO.SS. a seguito dell’assemblea tenutosi con i lavoratori, nella quale è emersa la forte esasperazione dovuta a difficolta economiche di lavoratori monoreddito e bisognosi di un salario, confermano lo stato di agitazione proclamato il 20 settembre 2018 fino a quando la vertenza non verrà risolta definitivamente ponendo fine all’annosa problematica, che sta rendendo la vita dei lavoratori insostenibile e poco dignitosa.”