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AMBIENTE

Ricerca idrocarburi nel Fortore, incontro in Regione. La Delta Energy: nessun progetto di estrazione

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Lunedì mattina, rispettivamente alle 10 e alle 12, ventinove amministrazioni del Sannio si confronteranno con la Regione Campania su due progetti della Delta Energy denominati “Pietra Spaccata” e “Case Capozzi”, per la ricerca di idrocarburi.

Il Settore Governo del Territorio, Lavori Pubblici e Protezione Civile” nella persona di Alberto Romeo Gentile, su note del Ministero dello Sviluppo Economico del 9 novembre, avvierà la fase di acquisizione delle valutazioni sui progetti da parte delle locali amministrazioni.

La questione è datata fra il 2011 e il 2013, quando la società di Brighton presentò alla Regione Campania le richieste di valutazione di impatto ambientale per i due progetti.

L’impianto di Case Capozzi, con decreto n° 123 del 5 agosto 2014 fu escluso dalla Valutazione di impatto ambientale, mentre quello di Pietra Spaccata con decreto n° 601 del 14 dicembre 2012 ebbe la valutazione positiva dal settore Ambiente della Regione Campania.

“Il progetto su cui la Regione ha convocato i Sindaci della provincia di Benevento non è un progetto di estrazione petrolifera”. A chiarirlo è Steve Edgley, amministratore delegato della Delta Energy, che aggiunge: “L’attività è esclusivamente di ricerca e serve a capire se davvero nell’area del Fortore esiste un giacimento di idrocarburi che, secondo moderni studi, potrebbe essere il più grande ancora non scoperto di tutta Europa su terraferma.

Delta Energy, grazie allo sviluppo di nuove e moderne tecnologie, – prosegue Edgley – ha deciso e già da tempo provveduto a comunicare alla Regione che l’interesse per il territorio è limitato ad una ristrettissima area, che interessa solo otto comuni. Confidiamo che nella riunione, di cui siamo venuti a conoscenza proprio dai sindaci, verrà comunicata proprio la rinuncia di Delta ad agire in un’area così vasta come quella prevista nel progetto originario. A scanso di equivoci però, abbiamo provveduto a scrivere a tutti i Sindaci non più interessati al progetto e ad informare quelli che invece sono ancora interessati e con cui abbiamo dialogato in maniera rispettosa e puntuale nella nostra attività di relazione con il territorio.

Una relazione – prosegue l’ad – che per noi è prioritaria, tanto che prima di decidere di andare avanti, abbiamo effettuato un sondaggio, affidandolo ad una prestigiosa azienda di livello internazionale, per sapere se i cittadini della Campania, di fronte al sospetto che il territorio ospiti grandi giacimenti petroliferi, ritenessero compatibile o meno una attività di ricerca destinata a confermare o smentire questa condizione. Solo dopo aver registrato che l’opinione pubblica della Campania è favorevole a conoscere la verità scientifica, abbiamo deciso di andare avanti. Poiché per noi il dialogo con il territorio è irrinunciabile.

Purtroppo analogo dialogo non è stato possibile con la Giunta Regionale, che -salvo in un’occasione e senza la presenza di politici- non ha mai accettato di incontrare l’azienda ed ha accettato di comunicare con noi solo informalmente e attraverso l’agenzia che segue le relazioni istituzionali di Delta in Italia. Tuttavia, il fatto che nell’unico incontro in cui è stata accettata la presenza dell’azienda, fosse presente anche il Direttore che ha convocato la riunione di lunedì, ci fa sperare che le informazioni e le decisioni che Delta ha assunto e trasferito alle amministrazioni interessate, alle associazioni, al mondo produttivo ed accademico ma, prima di tutto, alla Regione Campania, saranno trasmesse correttamente e rappresentino il progetto per quello che è: una acquisizione di dati digitale, limitata a poche decine di chilometri quadrati.

Ovviamente se la ricerca dovesse dare esito positivo, e solo allora, – conclude Edgley – si passerebbe ad una seconda fase di valutazione e si porrebbe il tema di discutere con le comunità locali l’opportunità e le modalità di sfruttamento delle possibilità economiche legate ad un’eventuale scoperta.

IL COMMENTO DI RUGGIERO – “Adesso la procedura è incardinata presso il Ministero per lo Sviluppo economico, oggi guidato da Luigi Di Maio, il cui partito fu protagonista nel referendum contro il rinnovo delle concessioni per l’estrazione di idrocarburi nell’Adriatico.

Oggi – scrive il consigliere provinciale Giuseppe Antonio Ruggiero – lo stesso Ministero ha avviato, attraverso le Regione Campania, la fase di verifica sui territori, evitando quel silenzio assenso che altrimenti sarebbe maturato in caso di inadempienze regionali.

Credo che le Amministrazioni Comunali che interverranno dovranno chiedere maggiori elementi di chiarezza sulle procedure amministrative che porteranno all’autorizzazione della ricerca, poter visionare eventuali modifiche dei progetti presentati all’epoca, ma soprattutto avviare con la Regione stessa un percorso di concertazione sulla destinazione delle royalties riconosciute per legge.

Inoltre va affrontato il paradosso rappresentato dalle norme della Regione Campania che hanno causato una vera e propria moratoria sulle energie rinnovabili per la quasi totalità dei territorio del Fortore, senza porre alcun divieto all’estrazione di idrocarburi sull’intero territorio sannita.

E’ paradossale – conclude Ruggiero – che il Ministero dello Sviluppo Economica porti in Conferenza Stato/Regione il decreto sulle energie rinnovabile, che prevede entro il 2030 la quota di rinnovabili al 32% del totale prodotto, continuando inoltre anche gli iter autorizzativi per la ricerca di idrocarburi, e la Regione Campania invece che non pone alcuna limitazione a queste attività estrattive imponendo però una moratoria sulle rinnovabile”.

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