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Provincia di Benevento

Scarichi nei corpi idrici, ‘Comuni ancora impreparati sull’operatività’

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La Provincia di Benevento fa voti affinché siano apportate le necessarie correzioni alle incongruità rilevate nella nuova disciplina regionale che trasferisce ai Comuni la competenza per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico al di fuori della pubblica fognatura, fino allo scorso mese di marzo demandata proprio alle Province.
 

E’ quanto emerge da una nota che l’assessore all’ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, ha indirizzato una nota ai Presidenti della Regione, del Consiglio regionale e della Commissione consiliare all’ambiente della Campania, nonché all’assessore regionale all’ambiente per segnalare la situazione di criticità venutasi a determinare, in ordine anche alla tutela dell’ambiente, a seguito dell’adozione, recentissima, di una disciplina regionale (il comma n. 250 della legge regionale n. 4 del 15/3/2011) che regola la materia degli scarichi.
 

Nella lettera, l’assessore Aceto ha espresso «perplessità in ordine a tale nuova disciplina regionale sia nel metodo, perché tale norma è stata inopinatamente calata in un provvedimento di altra natura ed avente carattere prettamente finanziario e di programmazione economica generale, sia nel merito perché vi sono delle palesi incongruenze di tipo giuridico/formale». Aceto inoltre sottolinea che «i Comuni sono oggettivamente impreparati per essere immediatamente operativi».
 

Aceto, nel ricordare che, proprio per tale situazione, ha indetto il 29/4/2011 un incontro con i rappresentati dei Comuni, dei gestori di impianti di depurazione, dell’A.R.P.A.C. di Benevento nella persona del Direttore dr. Pietro Mainolfi, e con la partecipazione dei funzionari della Provincia, ha sottolineato nella sua nota alle Autorità regionali che sul piano pratico, poiché la LR 4 difetta di disposizioni transitorie, non è chiaro in questo momento cosa debbano fare le Province – esautorate di fatto – e gli stessi Comuni, nonché le Autorità d’Ambito, per le autorizzazioni già rilasciate prima dell’entrata in vigore del comma 250 e per le istanze in corso di istruttoria.
 

Nel merito, inoltre, Aceto richiama l’attenzione delle Autorità di governo regionali su due elementi in particolare: 1) una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (la n. 19675/2008) aveva già annullato uno dei presupposti posti alla base della nuova legge regionale e 2) comunque, nella norma mancano indicazioni circa le autorità competenti ai controlli, atteso che le Province mantengono la competenza sulla tutela quali-quantitativa della risorsa idrica.
 

«Emerge, pertanto, scrive Aceto, il problema della mancanza, nel territorio, di una qualsivoglia Autorità d’Ambito. (…) In virtù dell’insussistenza di una Autorità d’Ambito nella provincia di Benevento (…), si evidenzia come (…) i Comuni continuino a mantenere la competenza sulle autorizzazioni allo scarico di acque reflue nella pubblica fognatura ed abbiano ricevuto, in aggiunta, anche quella sulle autorizzazioni allo scarico nei corpi recettori dei propri impianti di trattamento (presso cui collettano le reti fognarie) divenendo, di fatto, soggetti controllati e controllori allo stesso tempo».
 

Aceto quindi sottolinea altre incongruenze giuridiche, come ad esempio quella di una tacita autorizzazione allo scarico per 60 giorni, in caso di silenzio da parte dell’autorità competente per più di 60 giorni dal ricevimento dell’istanza.
 

Nel rilevare, infine, le specifiche competenze dell’ARPAC in materia ambientale e, soprattutto, sul controllo qualitativo delle acque reflue, nonché il buon livello di competenza raggiunto dagli Uffici provinciali sull’istruttoria e sulla gestione delle autorizzazioni agli scarichi, ed ancora la sinergia istituzionale ed operativa ARPAC – Provincia, in considerazione della delicatezza della materia, anche in relazione alle difficoltà gestionali in capo ai Comuni, difficoltà riconosciute da loro stessi, l’assessore Aceto ha concluso il suo scritto con alcune proposte alla Regione.
 

Aceto ha chiesto che le Province siano dotate degli strumenti normativi e regolamentari in base ai quali continuare a gestire il flusso dei dati sulle autorizzazioni allo scarico nei corpi recettori e sui loro controlli qualitativi, ed, eventualmente, ad affiancare i Comuni con una istruttoria di supporto.

Aceto inoltre ha precisato che, nelle more di eventuali ulteriori disposizioni , la Provincia provvederà a:

– trasferire ai comuni competenti tutte le istanze di autorizzazione allo scarico al di fuori della pubblica fognatura già pervenute e non ancora autorizzate nonché quelle che dovessero ancora pervenire, per il prosieguo dell’istruttoria ai sensi del comma 250 in oggetto, unitamente ai carteggi delle autorizzazioni allo scarico già rilasciate;

– a comunicare ai soggetti competenti, indicati dalla nuova disciplina regionale, l’elenco degli scarichi di acque reflue autorizzati da questa A.P. per le finalità di cui all’art. 128, comma 8, del D.Lgs. n. 152/06;

– ad emanare delle linee guida per la regolamentazione delle procedure in materia di scarichi.

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