Valle Vitulanese
Per una storia gastronomica dell’Unità d’Italia

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Domani alle ore 9.00, presso l’Istituto Comprensivo Statale di Ponte, sito in via G. Ocone, sarà presentato il libro “Mangia Polenta e Mangia Licco: un’inchiesta socio antropologica sui 150 anni dell’Unità d’Italia”.
Il libro scritto a più mani, quasi a sottolineare la volontà della cooperativa di riuscire a stare al fianco di tutti, si pone quale un insieme di “letture” sul e dell’unità: dalla storia alla gastronomia, dalla musica alle immagini, dal teatro alla fantasia.
La presentazione di questo libro, nato a seguito di un laboratorio di “Storia gastronomica” tenuto dall’Associazione culturale LOA, è stata fortemente voluta all’interno della scuola e come maggiori interlocutori i ragazzi che hanno preso parte all’intero progetto e che hanno contribuito ad animare un capitolo della pubblicazione.
“Questo lavoro non intende essere una rivendicazione di primato, una revanche sudista o una negazione dell’Unità. Tutt’altro!” ha affermato il presidente dell’Associazione Culturale LOA, Antonio Puzzi, e ha poi continuato “Siamo infatti fermamente convinti che il Risorgimento sia stato un indiscutibile quanto straordinario movimento di anima popolare. Nel contempo però, intendiamo provare a fare luce su spiragli di Storia che avrebbero meritato forse più rispetto e più attenzione e che oggi, a 150 anni dal 1861, assumono il sapore di un omaggio alle radici, ai padri nostri e della patria. Oltre che di un eroico furore.”
“Abbiamo deciso di accogliere questa nuova sfida editoriale, una sfida lanciataci indirettamente dagli stessi ragazzi che, con le loro continue domande sinonimo di brama di sapere, ci sottolineavano le numerose lacune dei libri di storia” ha affermato il presidente di ideas, Mario De Tommasi. “Il nostro progetto editoriale andrà concretizzandosi piano piano e sempre con uno sguardo rivolto ai giovani e alla loro formazione. Scrivere di locale in un periodo sempre più rivolto al globale sarà per noi un modo per riattivare il senso di appartenenza e il recupero di identità locali.” Ha poi concluso.