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Bici sul corso Garibaldi, i ciclisti beneventani: “Denunceremo sindaco e assessore”

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“Il comitato cittadini in bicicletta di Benevento, di fronte alle numerose falsità affermate dall’assessore Delcogliano ieri in consiglio comunale, comunica che intraprenderà le vie legali contro questa amministrazione comunale, le sole rimaste per riuscire ad avere giustizia. Per questo motivo denunceremo l’assessore per le sue dichiarazioni di falso, in quanto non è vero che ha incontrato più volte questo comitato, non è vero che l’ordinanza sindacale segue le normative vigenti, non è vero che un bambino è stato investito dalle bici lungo Corso Garibaldi. Saremo costretti a denunciare anche il sindaco e il dirigente che a suo tempo firmò l’ordinanza di istituzione del divieto alle bici, divieto che non ha nessun valore legale, in quanto derivante da un’ordinanza sprovvista di motivazioni”. Ad annunciarlo è il comitato cittadini in bicicletta di Benevento attraverso una nota stampa.
“Ci sembra doveroso, infatti, fare chiarezza su questa vicenda – scrive l’associazione -. Innanzitutto l’ordinanza sindacale non istituisce nessun divieto alle bici ma sancisce il posizionamento di un cartello di divieto, il quale non ha valore legale in quanto l’ordinanza è sprovvista di motivazioni e quindi non può sostituire le normative vigenti, che prevedono il transito delle biciclette nelle aree pedonali. Per questo motivo i cittadini possono pedalare con la bici lungo Corso Garibaldi, sempre, senza rischiare nessun tipo di multa. Ricordiamo infatti che le 2 multe elevate dai vigili ad un ciclista sono state contestate e non pagate perchè archiviate dalla Prefettura. Invitiamo per questo tutti i ciclisti a circolare lungo Corso Garibaldi con le proprie bici, rispettando ovviamente il limite di 10 km/h ed evitando di diventare un pericolo per i pedoni, i quali hanno comunque la precedenza. Inoltre ricordiamo che mai nessun bambino è stato investito dalle bici lungo il Corso, mentre invece è vero che sono molti i beneventani investiti dalle automobili, alcuni dei quali mentre attraversavano sulle strisce pedonali o mentre passeggiavano sul marciapiede.
Lo stesso sindaco – prosegue la nota – è stato coinvolto in un incidente stradale abbastanza grave, per cui speriamo che questa vicenda gli abbia chiarito le idee: sono le automobili ad essere pericolose per i cittadini, non le biciclette. Infine, ricordiamo che il nostro comitato ha raccolto e consegnato circa un anno fa oltre 1000 firme di cittadini che chiedevano una limitazione del divieto (e non la sua soppressione totale) ma questi cittadini non sono stati presi in considerazione né dal Sindaco, né dall’Assessore, né dal Comandante dei Vigili, né dal Prefetto. Mai nessuno ha risposto e ieri l’assessore ha detto che questi mille cittadini non contano niente e non sono da prendere in considerazione perché le firme non erano state autenticate da un notaio. Questo dimostra la lontananza di questa gente dai cittadini e spiega la sconfitta elettorale di chi sta amministrando la città in un modo a dir poco pessimo. La scomparsa dell’area pedonale di Corso Garibaldi è senza dubbio l’unica cosa concreta fatta da questa amministrazione e di questo verranno informati sia l’Associazione Italia Langobardorum sia l’agenzia UNESCO, in quanto l’iscrizione di Santa Sofia nella lista del patrimonio dell’Umanità è soggetta alla realizzazione di un’area pedonale intorno al monumento, area pedonale di fatto soppressa dal Sindaco Mastella e dall’assessore alla mobilità.
Invitiamo tutti i cittadini ad usare la bicicletta e ad usarla nell’area pedonale di Corso Garibaldi – conclude il comitato – rispettando le normative vigenti: limite di 10 km/h e priorità ai pedoni. Ripetiamo: il divieto alle bici non ha nessun valore legale, non serve a niente, nessuno può essere multato in base a questo divieto ma si può essere multati se non si rispettano i pedoni e se si superano i limiti di velocità (per questo non c’era bisogno dell’ordinanza ma di semplici vigili urbani capaci di fermare chi non rispetta le regole. Avremmo preferito incontrare il sindaco e l’assessore per risolvere il problema in maniera condivisa, ma purtroppo queste due persone non si abbassano ad incontrare semplici cittadini e quindi saremo costretti ad incontrarli in Tribunale. Buone pedalate a tutti”.